Navid Kermani, scrittore e giornalista tedesco, insieme al fotografo Moises Saman, ha seguito i migranti sulla rotta balcanica. Ne è nato un reportage e poi un libro, ora tradotto dall’editore roveretano (Roberto) Keller: “L’impeto della realtà. Sulla rotta dei rifugiati attraverso l’Europa”.
Per sviluppare il turismo responsabile nell'Europa sud-orientale nel 2002 le associazioni “Progetto Prijedor” e “Tremembè” danno vita all'iniziativa “Viaggiare i Balcani”.
“Do you remember balkan route?” è un web documentario che racconta cosa ne è stato della rotta balcanica dei migranti, a un anno dalla sua chiusura.
In Bosnia Erzegovina appare ancora lontana la riconciliazione tra serbi, croati e bosgnacchi, a vent'anni dalla fine del conflitto nei Balcani. Se n'è parlato nel corso di una conferenza svoltasi alle Gallerie di Piedicastello a Trento.
Con la cattura, nei mesi scorsi di Hanefija Prjic, ex ufficiale dell’esercito bosniaco, soprannominato “Paraga”, si riaprono le ferite di una guerra tanto sanguinosa e atroce, quanto assurda e inutile. La speranza è che si possa far luce sulla strage del 29 maggio 1993, di cui furono vittime i volontari Caritas Sergio Lana e Fabio Moreni e il giornalista Guido Puletti.
Il secondo viaggio dei volontari dell'iniziativa One Bridge to Idomeni si pone l'obiettivo di costruire un ponte tra l'Italia e uno dei campi profughi più grandi attualmente esistenti in Grecia.
Un viaggio di istruzione in Bosnia. E’ quello che ha organizzato il Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Trento coinvolgendo una sessantina di ragazzi di tre quarte classi.
Ciò che colpisce di più della Ex-Jugoslavia è la sua normalità. Non fosse per la lingua differente e non conoscessi il suo passato non ti renderesti nemmeno conto di avere attraversato un confine.
A vent’anni dalla fine della guerra la Bosnia Erzegovina è un Paese diviso, dove la separazione etnica messa nero su bianco dagli accordi di Dayton altro non ha fatto che fotografare la situazione sul terreno. E, da allora, nulla si è mosso.
L'Osservatorio Balcani e Caucaso di Rovereto e l'European Centre for Press and Media Freedom con sede a Lipsia hanno promosso il Resource Centre Online sulla Libertà dei Media, uno strumento che favorisce la diffusione e la fruizione di contenuti rilevanti sulla libertà di stampa in Europa.
Le drammatiche immagini dal confine greco-macedone hanno fatto il giro del mondo. E' una tappa della “rotta balcanica”, percorsa da migliaia di persone in fuga da guerra e violenza.
Arban Abrashi, ministro del Lavoro e Welfare Sociale del Kosovo, di recente in Trentino , in un'intervista all'Osservatorio Balcani e Caucaso parla di cooperazione tra Trentino e Kosovo.