Che cosa succede se la Costituzione entra in carcere? E' accaduto a Trento, dove un gruppo di detenuti si è appassionato al diritto costituzionale. Con esiti sorprendenti.
Giancarlo Caselli è arrivato giovedì scorso ad Arco nella casa dei Verbiti con l'inseparabile scorta: lo accompagna anche ora che è in pensione (dal 2013), dopo essersi occupato anche di G8 e No Tav. Invitato per il ciclo “Scrutare orizzonti” sul tema “Giustizia e perdono, quale incontro?”, Caselli ha dato una lezione di passione civile, convincendo con le riflessioni maturate dentro “Libera” e “Gruppo Abele” ma anche nell'amicizia con alcuni sacerdoti fra i quali don Dante Clauser.
Sovraffollamento, privatizzazioni, mancanza di prospettive di riabilitazione e reinserimento sono i grandi mali che emergono dalla testimonianza che abbiamo ricevuto da Manaus e che per tutelare chi ce l'ha fornita lasciamo anonima.
Claudia ha perso il marito, carabiniere, ucciso da un giovane di 20 anni. Irene è la madre di quel ragazzo. Due donne, due vite costrette a incrociarsi tragicamente, che scoprono la forza dell'incontro, il coraggio del perdono, fino rinascere a nuova vita entrambe.
"È stato uomo del cambiamento, lungimirante nel suo lavoro e difensore della legalità fino al sacrificio della vita". A Trento la figlia del giudice Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia
Il reato di immigrazione clandestina, che secondo l'agenda politica del premier Matteo Renzi doveva essere abolito nel Consiglio di ministri di metà gennaio, non si tocca. Eppure, dicono gli addetti ai lavori e riconosce lo stesso governo, è inutile e ingolfa l'amministrazione della giustizia.
“La situazione penitenziaria attuale impone di avere il coraggio di pensare qualcosa di nuovo”. A radio Trentino inBlu la dott. Caterina Iagnemma dell'Università Cattolica di Milano mostra tutti i limiti di una concezione retributiva della pena.
Un minuto di silenzio stamani al Palazzo di Giustizia per ricordare le vittime
Da Bologna, nella XX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in 200.000 chiedono “verità e giustizia”. Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: “Non si negozia sulla corruzione”.
Il presidente della corte d'appello Grillo: c'è carenza di personale, confidiamo nell'attuazione della delega, bene sul fronte della sicurezza.
Sabato l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il Presidente della Corte d'Appello Carlo Maria Grillo: "L'accorpamento delle sedi distaccate non ha sortito effetti sperati".