In Colombia, nel disinteresse pressoché dominante dell’opinione pubblica internazionale (e dei più diffusi mass media), si consuma una strage continua, subdola, generalizzata. Vengono assassinati leader indigeni, rappresentanti contadini, membri di cooperative agricole, catechisti, ex guerriglieri delle Farc che avevano accettato di deporre le armi e seguivano programmi di reinserimento nella vita civile.