Dieci trentini a Tokyo, ecco chi sono

La mascotte di Tokio 2020

Sono nove gli atleti trentini che, dal 23 luglio all’8 agosto prossimi, parteciperanno ai Giochi olimpici di Tokyo. La decima selezionata prenderà invece parte alla Paralimpiade, in programma dal 24 agosto al 5 settembre. “Un numero di convocati importantissimo, non solo in rapporto ai cinque di Rio 2016 e ai quattro di Londra 2012, ma anche ai 500 mila abitanti del nostro territorio”, sottolinea la presidente del Comitato Provinciale del CONI, Paola Mora.

I dieci azzurri (sui 384 complessivi, nuovo record: 198 uomini e 186 donne) che difenderanno pure i colori del Trentino sono:

NADIA BATTOCLETTI (atletica leggera): nata a Cles il 12 aprile 2000, ma residente a Cavareno, l’atleta delle Fiamme Azzurre – dopo avere sfondato, un mese e mezzo fa a Nizza, il muro dei 15 minuti nei 5.000 metri, stabilendo la seconda prestazione italiana di sempre dietro al bronzo olimpico di Atlanta 1996, Roberta Brunet – potrebbe ripetersi proprio all’Olimpiade di Tokyo, nella quale farà il suo debutto a cinque cerchi.

Nadia Battocletti. Foto Giancarlo Colombo/A. G. Giancarlo Colombo

FRANCESCA BOSIO (sitting volley): nata a Trento il 4 gennaio 1994, la schiacciatrice – priva della mano sinistra – parteciperà alla sedicesima Paralimpiade con la delegazione italiana più numerosa di sempre: 61 donne e 52 uomini. “Fra” ha iniziato a giocare a pallavolo (con i normodotati) all’età di otto anni, raggiungendo anche la Serie B2, ed è in Nazionale “da sedute” dal 2016, senza tuttavia essere riuscita a qualificarsi per Rio. Nel 2019 ha vinto una storica medaglia d’argento agli Europei.

Francesca Bosio

YEMAN CRIPPA (atletica leggera): nato a Dessiè, in Etiopia, il 15 ottobre 1996, ma giudicariese d’adozione, Crippa è primatista italiano nei 3.000 (record che ha appena ritoccato), 5.000 e 10.000 metri. Ed è proprio in queste ultime due specialità che il mezzofondista azzurro – medaglia di bronzo nei 10.000 agli Europei di Berlino nel 2018 – potrebbe sorprendere qualora riuscisse a raggiungere la finale, il suo obiettivo dichiarato.

Yeman Crippa. Foto Facebook

LUDOVICO FOSSALI (arrampicata sportiva): nato a Trento il 21 maggio 1997, ma cresciuto a Bieno prima di trasferirsi a Vignola, il valsuganotto-modenese è stato il primo climber italiano a qualificarsi per Tokyo, dove la disciplina dell’arrampicata farà il suo esordio. Proprio in Giappone, Fossali ha già vinto, nel 2019, il titolo iridato Speed. Questa volta, però, se la dovrà vedere con la combinata, il contestato format che include anche Boulder e Lead.

Ludovico Fossali. Foto Giovanni Danieli

GIANLUCA GALASSI (volley): nato a Mezzocorona il 24 luglio 1997, il centrale del Consorzio Vero Volley di Monza è tra i 12 convocati dal commissario tecnico azzurro Gianlorenzo Blengini. Le doti a muro, la lucidità in attacco e la precisione al servizio dell’ex giocatore del Trentino Volley – medaglia d’argento con l’Italia Juniores agli Europei 2015 – non potevano passare inosservate.

Gianluca Galassi. Foto Marika Torcivia

ALESSANDRO MICHIELETTO (volley): nato a Desenzano del Garda il 5 dicembre 2001, ma trentino d’adozione, Michieletto è passato negli ultimi due anni dalla Serie A3 con l’UniTrento Volley alla Nazionale. Con la quale, dopo appena una quindicina di presenze, inseguirà adesso – ovviamente da esordiente – una medaglia ai Giochi. Non sarebbe comunque la prima in maglia azzurra per lo schiacciatore dell’Itas Trentino nella Superlega, già oro ai Mondiali Under 19 nel 2019.

Alessandro Michieletto. Foto Raffaele Merler

GIANNI MOSCON (ciclismo su strada): nato a Trento il 20 aprile 1994, ma residente ormai da qualche anno a Innsbruck, è una colonna dell’INEOS Grenadier, miglior team all’ultimo “Giro d’Italia”. Preparato dal “Trattore della Val di Non” vincendo due tappe al “Tour of the Alps”. Reduce dal successo nel GP Città di Lugano, a Tokyo – da debuttante – Moscon potrebbe consacrarsi definitivamente, dopo il bronzo nella cronosquadre ai Mondiali di Bergen 2017.

Gianni Moscon festeggia al Tour of the Alps 2021

LETIZIA PATERNOSTER (ciclismo su pista): nata a Cles il 22 luglio 1999, ma cresciuta a Revò e residente ora a Riva del Garda, Paternoster è all’esordio in una Olimpiade. Pur essendosi già laureata campionessa europea e del mondo in qualunque specialità (Inseguimento a squadre, Scratch, Madison e Omnium), considera Tokyo 2020 “un grande punto di partenza per la carriera”. Non dovesse conquistare il podio con il quartetto azzurro, potrebbe ambire a una medaglia individuale nella Madison (o Americana) e nell’Omnium.

Letizia Paternoster

GIANLUCA POZZATTI (triathlon): nato a Trento il 22 luglio 1993, il perginese campione italiano in carica sulla distanza Sprint – già medaglia d’oro nell’aquathlon ai Giochi del Mediterraneo 2015 – punta a entrare, all’esordio olimpico, nella “top 15” individuale e a classificarsi nella “top 10” della Mixed Relay, ovvero la staffetta mista. E dire che all’inizio, per sua stessa ammissione, Pozzatti non aveva preso il triathlon seriamente.

Gianluca Pozzatti. Foto Matteo Oltrabella

RUGGERO TITA (vela): nato a Rovereto il 20 marzo 1992, è stato il primo atleta regionale a qualificarsi per Tokyo. Dove, in coppia con la 34enne romana Caterina Marianna Banti, proverà a vincere l’oro nella classe Nacra 17, che li ha visti dominare in lungo e in largo la scena internazionale negli ultimi anni. Dopo l’esperienza di Rio 2016 sul doppio acrobatico 49er, conclusa al quattordicesimo posto, questa volta potrebbe lasciare davvero il segno.

Ruggero Tita

A questi atleti si devono aggiungere i sette membri provinciali o acquisiti dello staff tecnico e dirigenziale azzurro: Andrea Chiappini (ufficiale di gara del badminton), Luca Giupponi (“dittì” dell’arrampicata), Francesco Mazzoldi (curatore per il CONI dei rapporti con i media), Emanuele “Lele” Molin (assistente del coach della Nazionale di pallacanestro), Massimo Pegoretti (allenatore di Crippa), Francesco Scannicchio (video analyst del “Settebello” di pallanuoto) e Salvatore Trainotti (capo delegazione dell’Italbasket).

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