Maternità incerta

Assuntina Morresi, componente del Comitato Nazionale di Bioetica, ha spiegato a quali conseguenze può portare la pratica della maternità surrogata

Che cosa è l'utero in affitto e quali conseguenze sociali può comportare? Ecco le domande decisive alle quali doveva rispondere Assuntina Morresi, docente di chimica-fisica a Perugia, componente del Comitato Nazionale di Bioetica, editorialista di Avvenire e relatrice all'incontro-dibattito: “Utero in affitto: dono della madre o compravendita del figlio”, organizzato dal Movimento per la Vita trentino con i movimenti e le organizzazioni laicali diocesane. L'incontro apriva la 38a Giornata Nazionale per la Vita, celebrata domenica 7 febbraio e incentrata sul tema: “La misericordia fa fiorire la vita”.

In particolare la professoressa Morresi spiegava come l'utero in affitto sia la cessione di un neonato a una coppia o a una singola persona committente, tramite regole precise definite da un contratto sottoscritto prima del concepimento. Tuttavia tale pratica (chiamata anche maternità surrogata o gestazione per altri) produce un reale cambio di paradigma con la generazione di un figlio che, dall'atto fisico del concepimento, diventa un'intenzione della persona. Ma come si realizza sul piano medico-scientifico la maternità surrogata? Questa tecnica si attua tramite la fecondazione medicalmente assistita, realizzandosi in due modalità: con la “surroga tradizionale” o con la “surroga gestazionale”. Nella “surroga tradizionale” la donna che partorisce il figlio usa i propri ovociti (le cellule riproduttive femminili), cosicché il nascituro, pur nato con la gestazione per altri, è biologicamente e geneticamente suo. Invece nella “surroga gestazionale”, la più diffusa, la donna che partorisce per i committenti utilizza gli ovociti di una donatrice. Quindi, in questo caso la maternità non è più certa, perché esistono almeno due 'madri' alle quali si aggiungono altri soggetti, come possono essere le cliniche per la fecondazione assistita e a volte altri donatori. Soggetti che spesso sono di Stati diversi con legislazioni specifiche. Ecco perché non di rado possono sorgere difficoltà legate al diritto internazionale. Inoltre, nella gestazione per altri esistono grossi rischi per la salute delle donne coinvolte e del loro sfruttamento. Perché, ad esempio, le madri surrogate spesso sono povere, senza diritti o comunque non chiari.

La serata proseguiva con l'intervento del senatore Carlo Giovanardi che illustrava diversi aspetti giuridici del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili, all'esame del Senato in questi giorni. Notava ad esempio come questo testo contrasti con l'articolo 29 della nostra Costituzione.

Hanno completato l'incontro le testimonianze di Silvia e Giordano i quali, sostenuti dalla fede e dalle preghiere di tanti amici, hanno deciso di fare nascere Aurora Maria nonostante i medici lo sconsigliassero per una grave diagnosi “incompatibile con la vita”. Ora la piccola è guarita del tutto. Luca e Alessandra invece hanno raccontato come, sempre grazie alla fede, abbiano risolto la loro crisi matrimoniale.

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