Presentata l’ultima pubblicazione a cura dell’Istituto ladino Micurà de Rü: un dizionario italiano-ladino/ladino-italiano. Si tratta del punto di arrivo di un progetto iniziato cinque anni fa.

A due passi da Marseille, il comune di Gardanne è in festa. Alla "Casa del Popolo" dalle 14 a mezzanotte è annunciato con depliant e manifesti: “Tous en fête avec les ROM!”. Stands, gastronomia Rom, dibattiti, teatro, esposizioni di foto, orchestrine zigane… insomma, uno straordinario patchwork di volti e atteggiamenti di un mondo diverso. Marginale. Da sempre “out”, fuori dalla norma.

“Alto Adige” e “Sudtirolo”, sinonimi ma non troppo. Periodicamente in provincia di Bolzano qualche piromane riaccende la polemica sui nomi. Chi vuole cancellare, chi imporre, chi rivendica primogeniture e chi paventa pulizie etniche. Ma davvero esiste, per questa terra, un unico nome “giusto”?

Dura, essere minoranza. Ancora più dura esserlo in un Paese, l'Albania, che cerca una sua strada verso lo sviluppo e un maggior benessere, ma dove persistono sacche di povertà estrema. Figurarsi essere minoranza Rom in Albania. Da Lezhe la testimonianza del missionario trentino fratel Luciano Levri.

L'intensa testimonianza di Paul Bhatti, ministro per le minoranze religiose ed etniche del Pakistan, nella basilica dei Ss. Martiri a Sanzeno, su invito dell'associazione “la Storia siamo noi”.

Il progetto “Ferro” è nato dalla sezione regionale dell'Aizo, l'associazione Onlus fondata nel 1971 a Torino, il Consorzio Equo scs e la Caritas diocesana.

La legge provinciale sulle micro-aree, approvata cinque anni fa, è ancora inattuata. Lo ricordano sinti e rom di Trento, nel convegno promosso dai gruppi consiliari dei Verdi e di Rifondazione Comunista.