“Non mi era mai capitato che le mie tagetes piantate in vaso si secchino completamente ed in poco tempo. Come mai?”
Questa domanda ci viene posta da una affezionata abbonata (Chiara C.).
Il tagete è chiamato anche “garofano africano” non certo per l’odore forte e sgradevole che emana, ma perché in alcuni Stati è il fiore dei morti perché colà sostituisce nel giorno dei defunti il comune crisantemo usato da noi. In Messico, ad esempio, è detto “dia de los muertos”. Vuole substrati ben drenati e soffre le elevate umidità dovute sia ad eccessive irrigazioni, sia a piogge. E’ un fiore rustico e facile da coltivare e che ama posizioni soleggiate e terreno molto organico.
Umidità e ristagno causano devastanti attacchi di marciumi radicali e attacchi di muffa grigia. La causa quindi della morte delle piante va ricercata tra questi fattori che possono aver scatenato il fenomeno lamentato. Comunque i tagetes vogliono irrigazioni abbondanti e regolari avendo l’accortezza di non bagnare la vegetazione.
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