Le note di “Va l’alpin”, “Sul cappello”, “Monte Canino” e di tanti altri canti che fanno parte ormai del patrimonio condiviso degli alpini sono echeggiate sul Doss Trento nella serata di sabato 11 settembre a conclusione dei festeggiamenti del centenario della Sezione Alpini di Trento. Un appuntamento atteso, che le “penne nere” trentine – non potendolo festeggiare come avrebbero voluto a causa della pandemia – hanno comunque onorato facendo quello che sanno fare meglio: servire.
E in questo anno e mezzo di crisi sanitaria ed economica gli Alpini e i volontari della Protezione Civile Ana di Trento si sono prodigati con tutte le forze affiancando i pre triage agli ospedali e ai punti di somministrazione del vaccino anti Covid, mettendosi a disposizione delle varie amministrazioni nel controllo dei parchi pubblici, nella consegna di computer e libri agli studenti, nella sorveglianza antiassembramento ai mercati, nelle chiese, alle poste. E, ancora, consegnando pacchi viveri alle famiglie più in difficoltà, mascherine, spese e medicinali. Lo ha ricordato il presidente della Sezione di Trento, Paolo Frizzi, lasciando al Coro Sosat, diretto dal maestro Roberto Garniga, il compito di coinvolgere il pubblico con l’esecuzione di brani che, introdotti dal presidente del Coro, Andrea Zanotti, hanno dato vita a una suggestiva narrazione della storia degli Alpini. Il concerto si è concluso con l’esecuzione di “Fanfara 33”, l’Inno degli Alpini, e dell’Inno al Trentino. Ma il Coro non si è sottratto, concedendo anche alcuni bis.
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