Si è svolta nella mattinata di oggi, domenica 15 agosto, la tradizionale cerimonia per commemorare l’eccidio nazifascista di Malga Zonta quando nella notte del 12 agosto 1944 furono fucilate 18 persone, di cui 15 partigiani e tre malgari.
Anche la Giunta provinciale di Trento, numerose amministrazioni comunali con Trento e Rovereto in testa, associazioni combattentistiche e d’arma e partigiani si sono dati appuntamento sul luogo della strage per non dimenticare uno dei più gravi fatti di sangue verificatisi in Trentino durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dopo la deposizione delle corone d’alloro e gli onori militari si sono succeduti vari interventi che hanno messo in evidenza l’importanza di non perdere la memoria di questa strage a beneficio delle generazioni future.
Le vittime di Malga Zonta – è stato ricordato anche oggi – avevano molti elementi in comune tra loro: innanzitutto era giovani, meno di 24 anni e due non avevano ancora compiuto i 18 anni. Appartenevano al popolo ed erano accomunati dal rifiuto di quelle guerre volute dal fascismo che aveva spedito intere generazioni in Albania, in Francia, nel nord Africa, in Grecia, in Russia. Che aveva portato, come ulteriore drammatica conseguenza, 600 mila militari italiani internati nei lager nazisti oltre ai tantissimi fatti prigionieri dagli alleati. Ricordare il loro sacrificio è capire perché e come è nata la nostra Costituzione.
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