Un gruppo di diciassette uomini, accompagnati da altrettante donne, sfilerà silenziosamente tra le strade di Levico Terme. Saranno vestiti di nero, ma indosseranno delle scarpe rosse, simbolo del motivo che li spinge a marciare: sensibilizzare la popolazione sul problema della violenza sulle donne. Un “flagello mondiale”, come l’hanno definito le Nazioni Unite, che purtroppo tocca anche il Trentino.
La sfilata, “Mille passi contro la violenza”, partirà venerdì 23 luglio alle 21 dal Parco delle Terme di Levico. L’idea è nata da un gruppo di amici: Antonella Dell’Agnolo, personal trainer e modella, Giorgio Pedrotti, medico appassionato di fotografia, e Alessandro Facchini, fondatore del gruppo di appassionati di ciclismo “Viva la fuga”.
““Mi chiedono spesso perché io mi impegni così tanto su questo fronte. Rispondo sempre che, in quanto donna e cittadina, lo sento come un dovere”, spiega Antonella Dell’Agnolo, promotrice della sfilata, presentata all’assessora alle pari opportunità Monica Moschen e autorizzata dal Comune. “Penso che vedere degli uomini che indossano le scarpe rosse offra un messaggio visivo piuttosto importante. Anche le donne indosseranno un vestito o un particolare rosso. Tutti i partecipanti avranno poi un cartello nero sul quale sarà scritto ‘No alla violenza sulle donne’ in tante lingue diverse”.
Le coppie, composte da madri e figli, nonni e nipotine, mariti e mogli, fidanzati e fidanzate, sfileranno silenziosamente. “Lasciamo che siano le immagini a parlare”, dice Dell’Agnolo. “In alcuni punti, però, ci fermeremo, perché le persone ci possano osservare e possano riflettere. Me la sono immaginata un po’ come un’opera d’arte che fa un tour, questa sfilata”.
Si parte da Levico, ma l’intenzione è proseguire in altri comuni del Trentino e dell’Alto Adige, pandemia permettendo. “Mi piacerebbe creare dei collegamenti, attraverso alcune mie amiche, anche con altre regioni italiane”, racconta la promotrice. “Vorrei che questa sfilata diventasse virale, proprio per sensibilizzare quanto più possibile l’opinione pubblica. Se decidessero di imitarmi, dunque, sarò ben contenta. Ognuno fa ciò che può con i mezzi che ha a sua disposizione. Io cerco di farlo come posso, con la mia energia, e sono contenta perché ho avuto molti riscontri: non è semplice trovare diciassette uomini che si mettano a disposizione per un’iniziativa di questo tipo. Invece li ho trovati, e loro hanno risposto subito. Sono stati meravigliosi”.
Alcuni dei partecipanti alla manifestazione hanno già preso parte a un altro progetto lanciato da Antonella Dell’Agnolo, che a marzo di quest’anno – in occasione della festa della donna – ha realizzato un calendario per raccontare l’universo femminile. Ne sono state stampate 300 copie, vendute nel giro di due mesi; il ricavato è andato alla Fondazione Famiglia Materna di Rovereto. “Come modella, ho partecipato più volte alla realizzazione di calendari sul tema della violenza contro le donne”, conclude Antonella Dell’Agnolo. “Ero truccata come se avessi ricevuto dei pugni in faccia. Il calendario che ho creato, invece, vuole esaltare la forza e la dolcezza delle donne; accanto a loro, però, ci sono alcuni uomini che rappresentano l’universo maschile: lo sportivo, il comico, il poeta e il ballerino”.
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