La grande bellezza

Rilanciata in diocesi la forza innovativa dell'esortazione Amoris Laetitia con don Gentili e i coniugi De Palo

“Amoris Laetitia è la speranza che la gioia dell’amore possa toccare tutte le famiglie, con le loro fragilità, le loro cadute e la loro bellezza”. Cita Papa Francesco, che all’incontro mondiale di Philadelphia aveva esortato le famiglie ad essere “fabbrica di speranza”, don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, intervenuto a Trento per presentare i contenuti dell’esortazione apostolica post sinodale. Assieme a lui anche Gigi de Palo, presidente nazionale del Forum delle famiglie, e la moglie Anna Chiara.

Al centro della riflessione, introdotta per il Centro Famiglia da Lorena e Stefano Girardi che hanno segnalato il suddisio diocesano (vedi sotto), il tema dell’amore. Un amore che non giudica, ma che si mette in ascolto dell’altro, che guarda alla fragilità con gli occhi dell’accoglienza e della misericordia. Un amore che comporta la conversione, la disponibilità ad aiutare gli altri e a lasciarsi aiutare. Un amore che si manifesta anche nei momenti di difficoltà e di sofferenza, perché “Dio non ha paura della fragilità umana” spiega don Gentili, rivolgendosi ai laici nell'aula magna dell’oratorio del Duomo.

“Amoris Laetitia è un dono per tutti – prosegue. – E’ la Chiesa che si è messa curva in ascolto della famiglia, che reimpara dalla famiglia nel metodo in cui accostarsi all’umanità di oggi. Non è il capriccio solitario di un papa illuminato, bensì una voce di popolo e di Chiesa. L’esortazione papale ci invita a convertire il nostro sguardo, a rimetterci in ascolto delle persone, a guardare le famiglie con occhi più ricchi di misericordia e di radicalità evangelica”.

L’amore si vive in ogni piccolo gesto quotidiano, è un amore costruito giorno per giorno: sia all’interno della famiglia, in una coppia, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, sia nel rapporto con altre famiglie. “E’ un amore fatto anche di incomprensioni, di litigi, di turbolenza – commentano i coniugi De Palo, portando la propria esperienza di genitori di quattro figli. – Ognuno di noi, ogni famiglia, attraversa momenti di difficoltà, nel rapporto di coppia, nell’educazione dei figli, nella cura degli anziani, nel far quadrare il bilancio familiare. La famiglia è la bellezza che non nasconde le difficoltà. Di Amoris Laetitia ci ha colpito proprio questo: il desiderio di rompere alcuni schemi, partendo da un’autocritica per cercare di raccontare la famiglia come proposta di bellezza e non come realtà da difendere”.

Alla luce dell’esortazione post sinodale, si sta rinnovando l’azione pastorale nelle singole diocesi. “Un vero fiume in piena  – chiarisce don Gentili. – Si stanno, per esempio, rinnovando i percorsi di preparazione al matrimonio; si cercano nuove modalità  di aiuto adatte alle singole famiglie, in modo che ogni coppia che nasce abbia una famiglia di riferimento che la possa accompagnare nel quotidiano, incoraggiandola anche nei momenti difficili. Oppure percorsi di sostegno per coloro che stanno per avere un figlio, per chi ha un anziano da accudire, o per le famiglie che crollano. La pastorale va in questa direzione: accompagnare le famiglie in ogni momento”.

Amoris Laetitia ha suscitato diversi interrogativi anche nelle associazioni e nei forum familiari. “Il documento ci offre uno spunto, uno stile con cui dobbiamo cercare di lavorare per il bene della famiglia – commenta De Palo. – La famiglia non è un malato, ma è la cura di quel malato che è il nostro Paese, dove assistiamo ad un calo drastico dei matrimoni e ad un crollo delle nascite.  Viviamo una situazione scandalosa in Italia, dove una delle più grandi povertà è mettere al mondo figli. E’ necessario rimettere al centro la famiglia, applicando vere politiche di sostegno”. “Curiamo e difendiamo la famiglia – aveva detto papa Francesco nel discorso a Philadelphia – perché lì si gioca il nostro futuro”.

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