Anche il fonte ora brilla di luce

L'intervento artigianale, davvero particolare, merita di essere sottolineato alla vigilia della Veglia pasquale con la celebrazione dei battesimi anche in Cattedrale.

Parliamo dell'intervento di restauro del fonte battesimale e, prima ancora, delle pile dell'acqua benedetta, quelle dove i fedeli intingono la mano e con il segno della croce fanno0 memoria del proprio battesimo.

Da tempo nella Cattedrale di san Vigilio il Capitolo, ci spiega il decano mons. Lodovico Maule, aveva avvertito la necessità di provvedere affinché l’usura del tempo non danneggiasse ulteriormente le pile dell’acqua santa e insieme garantire una più accurata pulizia e decoro; si è così provveduto tramite l’opera paziente e rispettosa di un artigiano a predisporre delle conche in rame da appoggiare nelle vasche dell’acqua benedetta per salvaguardare gli artistici manufatti e insieme favorire e facilitare la pulizia e il ricambio dell’acqua santa.

Per il fonte battesimale, che necessitava di altrettanta cura, ci si è rivolti ad un maestro nell’arte del rame, Herman Lorenzi, che con perizia e infinita pazienza ha saputo provvedere a plasmare la vasca da appoggiare dentro il Fonte per preservarlo dall’usura e insieme farlo risplendere di bellezza.

“Quando mi fu affidato il compito di realizzare il rivestimento interno, in rame dorato del fonte – racconta Herman – non mi sarei mai immaginato la complessità costruttiva che ciò richiedeva:la mia pazienza fu la prima ad essere messa a dura prova nel cercare e poi trovare soluzioni a difficoltà che di volta in volta si presentavano”.

Opera di Francesco Oradini (1699-1754), il fonte era stato eseguito su commissione del Canonico conte Francesco Buccelleni, il cui stemma gentilizio è scolpito sulla base; risulta essere notevole sotto il profilo artistico quanto complesso nella composizione delle sue forme.

Osservato dall’alto, la vasca del Fonte si presenta, scavata nella pietra come conca parabolica composta da due elementi. Una vasca grande a mezzaluna e un’altra più piccola incastonata nello spazio rimanente esse sono separate l’una dall’altra da una paratia ad arco con inclinazione obliqua.

L'artigiano ripercorre le varie vasi, dal calco in gesso alla fusione; dal taglio del foglio di rame alla sua saldatura; dalla ricottura alla tempra; dall’imbutitura alla martellatura. E, infine, la doratura a dare un effetto di brillantezza..

Una nota di richiamo ad un elemento caratterizzante: la cesellatura raffigurante “La Croce” composta da sette fiamme, a indicare i Doni dello Spirito Santo, ideata e disegnata dall'artista Marco Arman.

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