La recente decisione di riaprire le case di riposo e permettere ai parenti di incontrarsi con gli ospiti ha scatenato un animato dibattito al quale ha partecipato gran parte dell’associazionismo della terza età. Come accade in questi casi la delicata questione ha diviso i pareri dell’opinione pubblica rendendola ancor più complessa.

Nel dibattito è intervenuto anche il Coordinamento dei Circoli Anziani della Provincia di Trento che esprime la sua posizione attraverso un comunicato a firma del presidente dell’associazione, Tullio Cova . “Non è utile a nessuno insistere ad incanalare, in modo unilaterale, la discussione sulla correttezza istituzionale o insistere sulle responsabilità professionali”, scrive il Coordinamento, suggerendo di valutare i vantaggi che la riapertura delle RSA porterebbe agli anziani.

“È segno evidente di buonsenso che ogni iniziativa il cui fine è aiutare la persona, può essere corretta o migliorata ma mai soppressa. Il Coordinamento dei Circoli, rimanendo nella sua posizione neutrale, ritiene che la chiusura delle case di riposo, dovuta al Coronavirus, vada rivista nella sua interezza“, sottolinea il presidente Cova, che ritiene perciò importante “tenere presente tutte le possibili soluzioni senza però perdere di vista la giusta dimensione sociale consistente nell’obiettivo primario cioè quello di garantire la salute della cittadinanza“.

Secondo Cova, inoltre, “non vanno sottostimati i disagi sociologici e le ripercussioni psicologiche patite dai parenti dei pazienti, ad esempio, è un errore precludere, per partito preso, alle persone regolarmente vaccinate, la possibilità di incontrare il proprio parente nella struttura. Valutando dunque le cose nella loro complessità – conclude il comunicato del Coordinamento dei Circoli Anziani – la strada più coerente da percorrere è di invitare tutti gli enti che si dedicano all’assistenza e al volontariato sociale di raggiungere con le autorità pubbliche ad una corale e repentina soluzione”.