Molto sentita e partecipata la manifestazione che, nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 27 febbraio, ha riempito piazza Santa Maria Maggiore a Trento, nonostante la buona attenzione di tutti i presenti a mantenere il distanziamento.
L’iniziativa, sostenuta da diverse sigle della società civile trentina, ha voluto ribadire la ferma condanna contro ogni tipo di violenza nei confronti delle donne, dopo la brutale uccisione di Deborah, ammazzata dall’ex compagno a Cortesano qualche giorno fa, solo l’ultimo di una lunga serie di fatti tragici avvenuti anche sul nostro territorio.
“Servono condanne, ma serve soprattutto che noi uomini agiamo dentro le nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, nei luoghi della politica e dell’informazione, nelle aule legislative e nei tribunali per costruire una svolta nei comportamenti di ciascuno di noi. Serve fare educazione alle pari opportunità e contro la violenza sulle donne in tutte le scuole”, il richiamo degli organizzatori, mentre sul palco si sono avvicendati gli interventi di personalità del mondo politico, come l’assessore provinciale Mirko Bisesti e il sindaco di Trento Franco Ianeselli, o dei sindacati, della società civile e dell’associazionismo, da Andrea Grosselli, segretario provinciale Cgil a Luca Oliver, presidente delle Acli trentine, Barbara Bastarelli del Centro antiviolenza, Anna Michelini di Opera materna, fino alla toccante testimonianza di Loredana Magnani e Massimo Baroni, genitori della giovane Albachiara, giovane di Tenno uccisa nel 2017 dal fidanzato.
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