Un piano di manutenzione per la chiesetta di Sant’Agata a Corniano. Lo ha approvato, nei giorni scorsi, il consiglio comunale di Mori, a seguito della mozione, presentata dai consiglieri di minoranza Paola Depretto e Bruno Bianchi, che evidenziava la presenza di umidità e muffa causate dalle infiltrazioni d’acqua sull’abside della chiesa. Era stata anche sottolineata la presenza di piante rampicanti che infestano la chiesetta.
“Nella mozione è stata presentata anche la possibilità di completare un sistema d’illuminazione e anche su questo il consiglio comunale si è detto disponibile”, spiega Filippo Mura, assessore alla cultura. “Già nel 2008, quando sono stati fatti i precedenti lavori di ristrutturazione, erano stati previsti dei fari per illuminare l’esterno della chiesa. Questi punti luce non sono mai stati montati perché in realtà non è presente un’utenza pubblica; quando avremo modo di far arrivare a Corniano un contatore pubblico ci sarà anche la possibilità di illuminare la chiesa”.
Intanto sarà data precedenza alle operazioni più urgenti: appena sarà possibile, l’amministrazione comunale verificherà lo stato di conservazione della struttura e si concentrerà sulla sistemazione delle infiltrazioni d’acqua e sulla rimozione delle piante, nella torre campanaria.
E guardando al futuro? “Cercheremo di coinvolgere le associazioni e le realtà locali in modo da pianificare delle aperture mirate, in modo da implementare la valorizzazione e la fruizione del sito”, prosegue Mura. “La chiesetta di Sant’Agata a Corniano è sicuramente una location che si presta per essere valorizzata con dei contributi culturali di vario genere, dall’artistico-musicale al canto. In passato sono anche state organizzate delle rappresentazioni teatrali. Il tutto – conclude l’assessore Mura – deve essere proposto però all’interno di una cornice in grado di valorizzare il patrimonio architettonico, culturale e artistico della chiesa”.
Eretta in epoca carolingia la chiesetta presenta un’impronta romanica, testimoniata anche dal massiccio campanile in pietra. All’interno si può ammirare un ciclo di affreschi quattrocenteschi, sovrapposto a sua volta a decori duecenteschi. Sulla parete destra è raffigurata l’Ultima Cena, datata 1537, mentre sulla parete a sinistra sono ritratti la Madonna e i Santi. La sua importante valenza storica è testimoniata inoltre dalla preziosa acquasantiera in pietra incisa con figure geometriche, piante e animali di stile preromanico, oggi conservata presso il Museo Diocesano di Trento. Particolarità della chiesa di Sant’Agata sono le due finestre a croce, una sopra il portale e una sopra l’abside, che evidenziano un accurato studio astronomico da parte dei costruttori dell’edificio. Infatti, il 5 febbraio, festa di Sant’Agata, quando il sole spunta da dietro il monte Zugna, i raggi passano attraverso alla finestra a croce per fuoriuscire perfettamente dalla finestra sopra il portale.
Pochi metri sopra la chiesetta sorge il paese “fantasma” di Corniano, abbandonato forse a seguito delle rappresaglie dei veneziani nel 1440 o forse per colpa della grande peste del 1630. Una testimonianza dell’epidemia di peste è la grotta nella quale, secondo la tradizione popolare, venivano isolati gli ammalati. Il villaggio risulta storicamente documentato a partire dal XII secolo. Alcune testimonianze riportano come, nel 1339, fosse popolato da 23 famiglie.
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