Nel 2002, ai Baiti di Levico è tornata a splendere la piccola chiesa che gli Alpini di Levico Terme avevano costruito già nel 1969 in località Bocheto. Come spesso accade, la ragione costituente di queste iniziative, è la memoria dei morti in guerra. Poi si aggiunge anche un pizzico di orgoglio alpino che intende testimoniare, con le opere concrete, la fedeltà ad alcuni valori religiosi e morali che non debbono spegnersi nella vita della gente di montagna, a cominciare da quelli della solidarietà e della festa comunitaria.
All’esterno, una scritta che parla da sola: “Dolce bivacco dell’Alpino e di Dio“. Dentro, l’affresco di una mano delicata di donna – può essere la mamma, la ragazza, ma anche la Madonna – che cura l’Alpino colpito dalle bombe. Il tutto alla memoria del tenente Roberto Romanese.
Vi si celebra la Messa per le commemorazioni alpine. Da qualche anno, durante il periodo natalizio, si allestisce il presepio alpino, con grande soddisfazione dei moltissimi visitatori che appongono le proprie firme sull’apposito registro.
Una nota: proseguendo per 500 m. sul sentiero, si intravede un grande maso (“casa rossa”); incorporata vi è una chiesa dedicata a S. Carlo Borromeo. Si tratta di un corposo rustico di montagna, passato da una famiglia benestante di Levico a una famiglia contadina della Val dei Mocheni (per un certo periodo, vi celebrò il figlio, don Pietro Laner).
La scheda:
dedicata: Caduti della guerra
luogo: loc. Bocheto, ai Baiti di Monte; da Levico Terme km 4
quota: m. 1.038
costruita: nel 1969, restaurata nel 2002
info 0461/70.62.09
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