Sabato il ricordo del partigiano Felice Franceschetti, morto in combattimento, 70 anni fa. Protagonisti gli studenti, che proporranno letture e canti tratti dalle esperienze della lotta di Liberazione
Nelle celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione un piccolo posto spetta di diritto a un ragazzo di 23 anni da Cologna nella Pieve di Bono, tra quanti dal 1943 al 1945, condussero la resistenza militare e delle coscienze contro il nazifascismo. Felice Franceschetti, il partigiano Checo, è uno di quelli, uomini e donne, che scelsero consapevolmente di lottare a rischio della vita, per riportare nel nostro paese la libertà e la democrazia.
Sabato prossimo ricorre l'anniversario della sua morte in combattimento, avvenuta nella notte tra il 21 e 22 marzo 1945, a Zapparè di Trevignano in provincia di Treviso, nel corso di un violentissimo scontro tra un gruppo di partigiani della brigata mobile garibaldina “W.Paoli” ed una compagnia di SS e militari della Wehrmacht. Un evento che fu purtroppo segnato anche dalla morte di un altro giovanissimo partigiano, Ugo Bottacin (Bocia) di soli diciassette anni e da una feroce rappresaglia nazista che costò la vita a dieci inermi cittadini del paese trevigiano, che li ricorda quali martiri con un monumento a Zapparè ed una strada in Montebelluna.
Dopo quarant'anni di silenzio attorno a Checo, che riposa dal 10 novembre 1946 nel cimitero di Creto, a questa figura di piccolo-grande eroe sconosciuto ai più nella sua terra d'origine, grazie alla determinazione ostinata di Bruno Franceschetti e Vittorio Pagotto, amici di Felice, ed alle ricerche di Enzo Filosi condotte nei primi anni '80 anche con il supporto dell'ANPI di Treviso e di compagni di battaglia di Felice, venne finalmente portata alla luce la storia di vita e di morte di questo ragazzo di Cologna. E nel 1995 l'amministrazione comunale del tempo, eresse nell'area di sosta lungo la strada statale del Caffaro, una stele in granito a ricordo di un sacrificio che la memoria collettiva non può dimenticare.
Nel 70° anniversario della morte, l'ANPI provinciale e la neo costituita sezione associativa “Adamello Collini Valli Giudicarie” ed il referente locale Adriano Giorgetta, insieme con il Comune di Pieve di Bono ed il suo assessore e vice sindaco Paolo Franceschetti, il Circolo Culturale e l'ASUC di Cologna, hanno promosso per sabato 21 merzo una manifestazione di condivisione dei valori per i quali Felice Franceschetti è morto.
Ma per non cadere nella retorica e nei rischi di un evento istituzionalizzato ed imposto, s'è voluta proporre una iniziativa preventiva d'informazione e coinvolgimento diretto dei più giovani. Venerdì scorso, nell'auditorium di Pieve di Bono le due classi terze della locale scuola media hanno partecipato a una comunicazione a più voci di approfondimento sul tema della guerra di Liberazione. Presenti i rispettivi insegnanti di storia e il professor Salvini che ha fatto da tramite con l'organizzazione della manifestazione, Salvatore Giacomolli, Ruggero Zecchi ed Enzo Filosi hanno raccontato agli studenti la nascita del regime fascista, la sua caduta, il periodo della Resistenza e infine l'esperienza umana e di combattente per la libertà di Felice Franceschetti.
La giornata di sabato si aprirà con la messa concelebrata nella chiesa di Cologna dal parroco padre Artemio Uberti e da mons. Giuseppe Grosselli, con i canti proposti dalla Corale S.Giustina (ore 9.30). Seguirà il corteo fino al monumento dedicato al partigiano dove, dopo gli interventi ufficiali, gli alunni della terza classe della scuola media di Pieve di Bono e il gruppo “La Chimera” proporranno letture e canti tratti dalle esperienze della lotta di Liberazione.
Lascia una recensione