La discarica della Maza nasce verso la metà del secolo scorso, in una zona ricca di sorgenti idriche sotterranee, per sopperire alla necessità di smaltire i materiali di risulta degli scavi della galleria di adduzione alla centrale idroelettrica di Torbole. Dopodiché l'area viene a lungo usata per la raccolta di rifiuti inerti ed urbani. Negli anni '80 la Provincia effettua una serie di interventi, tra cui opere in somma urgenza e una sistemazione mirata, facendo di fatto diventare il sito di Arco una discarica controllata di rifiuti urbani, suddivisa in due lotti, volti ad accogliere oltre 600mila metri cubi di rifiuti. Nel corso degli anni non sono mancati i problemi, soprattutto di carattere igienico-ambientale (tristemente note sono le frequenti fuoriuscite di percolato, spesso in concomitanza di eventi atmosferici importanti). Ora, con la sua chiusura, si dovrà provvedere alla messa in sicurezza e, col tempo, ad un'inevitabile bonifica del sito.
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