Mentre si prepara la doppia campagna elettorale e si attende la consultazione popolare sul Piano di riqualificazione urbanistica, continuano gli incontri open space dedicati alla riforma dello Statuto di autonomia
Bolzano – Democrazia rappresentativa, partecipativa e diretta. Tutte cose d’attualità nell’Alto Adige dei prossimi mesi. In maggio i cittadini di Bolzano sono chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione diretta del sindaco, dopo il periodo del commissariamento. A fine marzo, sempre nel capoluogo, si terrà la consultazione popolare sul “Piano di Riqualificazione Urbanistica nel comparto via Perathoner, via Alto Adige, via Garibaldi e viale della Stazione”: il discusso e controverso “progetto Benko”. Si tratta, in questo caso, di un evento di democrazia diretta. Proprio in questo settore il Consiglio provinciale sta elaborando un disegno di legge i cui punti cardine sono stati presentati qualche giorno fa alla cittadinanza. Il percorso era cominciato l’anno scorso: sul territorio provinciale si erano tenute serate di confronto che avevano coinvolto tutti gli interessati. Ora ci sarà un mese di tempo per portare ulteriori proposte e suggerimenti.
Per completare il quadro: mentre si prepara la doppia campagna elettorale e si discute di democrazia diretta, continuano gli incontri open space dedicati alla riforma dello Statuto di autonomia.
Ma torniamo al disegno di legge provinciale su “democrazia diretta e iniziativa civica”. La prima commissione legislativa in Consiglio provinciale aveva istituito un gruppo di lavoro bipartisan composto da Magdalena Amhof, Brigitte Foppa, Josef Noggler, Ulli Mair e Myriam Atz Tammerle. Brigitte Foppa, ripercorrendo il lavoro svolto fino a oggi, ha sottolineato che esso ha comportato “l’inusuale collaborazione tra opposizione e maggioranza”, oltre che il coinvolgimento della popolazione e delle associazioni, partendo dall’esame della legge Baumgartner del 2005 e della proposta di legge avanzata da Iniziativa per più democrazia. Ora, entro il 26 marzo, ci sarà la possibilità di portare ulteriori suggerimenti. La proposta sarà poi presentata ai cittadini e a maggio si terrà una manifestazione con la partecipazione di esperti, che valuteranno la norma prima del suo arrivo in commissione legislativa e, presumibilmente in luglio, in Consiglio provinciale.
I contenuti del testo attuale? Si parla essenzialmente di iniziativa popolare e di referendum consultivo, abrogativo, propositivo e confermativo. Per l’avvio dell’iter relativo a tutti questi strumenti è stato stabilito uno stesso numero di firme, pari a ottomila. Non è invece ancora stato definito il quorum di partecipazione: “Le due opzioni sono 20 o 25 per cento” e “per le consultazioni popolari non vincolanti non è previsto quorum”. Dal voto sono escluse le materie che trattano di minoranze sociali ed etniche e si cercherà di aprire una finestra sulle delibere di Giunta, anche se ancora non è stata trovata per questo una formula precisa. Si prevede infine la costituzione di un Consiglio dei cittadini e delle cittadine composto di 12-16 persone (dai 16 anni in su) e di un Ufficio per la formazione politica e la partecipazione.
La stessa legge sulla democrazia diretta, alla fine del processo, sarà naturalmente sottoposta a referendum.
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