Si è concluso sabato 28 settembre alla Fondazione Edmund Mach con una cerimonia molto partecipata il percorso di iniziative ed eventi avviati lo scorso anno per celebrare i 150 anni di fondazione dell’Istituto Agrario di San Michele.
L’evento si è aperto con la Santa Messa nella chiesa di San Michele Arcangelo con il parroco don Mieczyslaw Lubomirski, don Daniele Armani, assistente spirituale del convitto e don Renato Scoz, per poi proseguire in aula magna, alla presenza delle autorità politiche e dei rappresentanti della società civile, con gli interventi del prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato organizzatore delle celebrazioni, dei rappresentanti degli istituti per la ricerca e la didattica in agricoltura fondati a fine Ottocento: Rotholz, Parenzo e Klosterneuburg e del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. L’evento si è spostato poi alla nuova distilleria didattica, che è stata inaugurata assieme alla botte celebrativa dei 150 anni.
Perché la Dieta di Innsbruck dopo molte discussioni decide, il 12 gennaio 1874, di fondare a S. Michele l’Istituto agrario? Domanda alla quale ha risposto il prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato delle celebrazioni del 150° FEM che ha presentato la pubblicazione “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach: il progresso vitienologico”, seconda pubblicazione prodotta nell’ambito delle celebrazioni, edita da FEM. L’evento, trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook PAT, ha visto intervenire il sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, che ha sottolineato l’importante ruolo dell’ente nei rapporti con il territorio. L’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha evidenziato l’importanza della sinergia tra tutti gli attori del comparto per affrontare e vincere le sfide future.
L’Istituto di San Michele è stato fondato sul modello dell’Istituto di Klosterneuburg (realizzato nel 1860), e affiancato dalle scuole di Rotholz e Parenzo. Insieme rappresentavano i tre grandi centri per la didattica e la ricerca in agricoltura dell’impero austro-ungarico.
Per le scuole “sorelle” sono intervenuti la prof.ssa Maria Luise Schnegg, responsabile Provinciale Qualità delle scuole Agrarie in Tirolo, Reinhard Eder, direttore dell’Istituto di Klosterneuburg, Igor Lukić, vicedirettore per la scienza, Istituto di Agricoltura e Turismo Parenzo. Ha concluso la parte di interventi in aula magna il Presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani, che ha evidenziato come FEM rappresenti con la sua esperienza quella tradizione che incarna la personalità delle genti che abitano questo territorio. La laboriosità, ricordavo poc’anzi, la capacità di sacrificio, la perseveranza e l’umiltà. L’umiltà è elemento irrinunciabile per ogni uomo di scienza in particolare, perché la conoscenza disvela sempre nuove frontiere, apre la via a ulteriori approfondimenti. “Rivolgendo lo sguardo verso le nuove generazioni – ha sottolineato nella parte finale del suo intervento – , che saranno le custodi e gli amministratori di questa terra, appare evidente quanto il futuro di Fem dipenda in gran parte dai valori e dai principi che caratterizzano e caratterizzeranno le nostre Istituzioni. Il fondamento dell’avvenire non potrà dunque che risiedere precipuamente nella loro essenza, che costituisce la declinazione dell’Idea e della Forza progettuale che sottende all’autonomia del Trentino”.
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