Il Consiglio comunale di Trento approva la mozione sul salario minimo

Il Consiglio Comunale di Trento – Foto Facebook Comune di Trento

Il Consiglio comunale di Trento ha approvato la mozione sul salario minimo presentata da Pd e Psi. Soddisfazione da parte della Cgil. “Il testo, istituendo una commissione ad hoc di cui faranno parte anche Cgil Cisl Uil, propone un modello avanzato perché punta ad individuare in modo oggettivo i livelli retributivi più adeguati al costo della vita nella nostra città, andando a tutelare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire da quelli più fragili che operano in appalto, valorizzando la contrattazione collettiva nazionale e territoriale”, commenta il sindacato. “È nei servizi esternalizzati, infatti, che molto spesso si verificano le condizioni di lavoro povero”, sottolinea la Cgil.

Per il sindacato di via dei Muredei “è importante che il modello che verrà sperimentato nel capoluogo venga esteso a tutta la provincia“. “Anche in questo senso – commenta la Cgil – appare incomprensibile l’atteggiamento dei partiti di centrodestra, ieri in Consiglio comunale, che per una protesta sul metodo hanno deciso di abbandonare l’aula non partecipando al voto”.

Esprime la stressa amarezza il sindaco di Trento Franco Ianeselli. “Eppure – scrive sui social il sindaco – il tema in discussione era di quelli importanti: si parlava di quantificare il “salario essenziale”, che poi è la retribuzione minima (oraria o mensile) che permette di vivere dignitosamente in una città come Trento. Non è una soglia vincolante, ma può diventare significativa perché, come avviene per esempio a Londra, è considerata un punto di riferimento oggettivo per i lavoratori fragili: se si va sotto il limite del “salario essenziale”, si accende un campanello d’allarme, tanto per i datori di lavoro, anche quelli pubblici, tanto per chi percepisce la magra retribuzione”.

“Nonostante il tentativo di far mancare il numero legale, la mozione è stata approvata. Il mandato del Consiglio comunale è chiaro: in un periodo in cui gli stipendi sono al palo e la perdita del potere d’acquisto è evidente, la povertà del lavoro va contrastata in ogni modo. Da oggi, insieme all’Università, ai sindacati e alle associazioni di categoria, Trento si mette al lavoro per provare a fare la propria parte. Se non garantisce dignità, il lavoro è sfruttamento. È un concetto così basilare, così semplice. Ci sarebbe piaciuto che ieri sera a sostenerlo ci fosse stata tutta l’Aula di Palazzo Thun. Questi banchi vuoti purtroppo raccontano un’altra storia”, conclude Ianeselli.
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