A 215 anni dalla morte, in Ungheria ma anche a Vienna è ancora vivo il ricordo del cardinale Cristoforo Migazzi, la cui famiglia proveniente dalla Valtellina si stabilì a Cogolo, in Val di Peio, intorno al ’400 e quindi a Trento nel ’500. E proprio a Trento il futuro cardinale nacque il 20 ottobre 1714.
Migazzi a 24 anni è ordinato sacerdote e a 37 è diviene ausiliare dell'arcivescovo di Malines in Belgio e arcivescovo titolare di Cartagine, quindi arcivescovo di Vác in Ungheria nel 1756, sede che comportava il titolo e la carica di vescovo-conte. L’anno successivo viene nominato arcivescovo di Vienna. Lasciata la sede ungherese di Vác, Migazzi vi tornò, nominato dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria amministratore a vita della diocesi, dal 1762 al 1786, mantenendo contemporaneamente anche la sede di Vienna, per poi detenere solo Vienna fino alla morte avvenuta il 14 aprile 1803 a 88 anni.
A Vác, città distrutta dai turchi, Migazzi fu molto attivo. In campo urbanistico si occupò del piano della città. A livello architettonico fece realizzare, tra le altre cose, il palazzo vescovile, il seminario, un convitto, l'arco di trionfo in onore di Maria Teresa. A lui si deve inoltre la nuova cattedrale neoclassica al centro della città ungherese.
Proprio a Vác, lo scorso anno, per ricordare la grande figura del Cardinale Migazzi era stato inaugurato un monumento opera di un artista ungherese. Una cerimonia di grande risonanza voluta dal vescovo di Vac Miklós Beer alla quale aveva presenziato il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e su invito anche una delegazione del Comune di Peio con il sindaco Angelo Dalpez e alcuni discendenti dei Migazzi.
In quell’occasione agli amici di Vac e di Vienna il sindaco aveva promesso di coinvolgere la comunità di Peio per intraprendere un percorso “sulle orme del Cordinal Migazzi” con una pubblicazione curata con grande professionalità dallo storico don Fortunato Turrini, un convegno e un viaggio di studio in Ungheria e in Austria.
Una grande partecipazione al convegno organizzato a Cogolo, introdotto dal sindaco ha avuto come relatori Marcello Liboni presidente del Centro studi per la Val di Sole, Maurizio Tani insegnante di lingua e cultura italiana all’università di Reykyavik, e Fortunato Turrini che ha coinvolto i presenti sulla vita e l’impegno del Cardinal Cristoforo Migazzi, aggiungendo episodi inediti e soprattutto il legame che l’alto prelato e la famiglia hanno avuto con la comunità di Peio.
Due giorni dopo la partenza per a Vác dove la delegazione di Peio ha avuto l’onore di essere accolta dal vescovo mons. Miklós. Commovente la Messa nella cattedrale concelebrata dal vescovo Beer e dal parroco di Peio don Enrico Pret con l’intercalare delle musiche del Corpo bandistico Val di Peio diretto per l’occasione da Sebastiano Caserotti. Musiche che hanno sottolineato il valore del rito ma anche l’amicizia fra la comunità di Peio, con la sua banda avviata a celebrare i 90 anni di storia e le lontane terre d’Ungheria, percorso nel suo importante ministero dal Cardinale Migazzi.
Una esperienza davvero importante e significativa quella di ripercorrere quello che è stato il cammino di sacerdote, di vescovo e di cardinale e, soprattutto a distanza di oltre 200 anni far conoscere alla comunità di Peio, e non solo, la grande figura di Cristoforo Antonio Migazzi.
A.D.
Lascia una recensione