Si è aperta questa mattina al parco urbano di Lavis la festa organizzata dai sindacati Cgil Cisl e Uil del Trentino per il primo maggio. L’attenzione, quest’anno, è puntata sui temi dell’Europa, del lavoro, della pace e della giustizia sociale.
“Ne ha parlato proprio ieri il presidente della Repubblica, dicendo che il lavoro è libertà dal bisogno, libertà dalla necessità di dover far fronte alla vita quotidiana che tutti quanti noi dobbiamo portare avanti nella nostra esistenza”, ha detto il segretario della Uil Walter Alotti. “Mi auguro che oltre al tema delle morti sul lavoro ci sia anche un’attenzione agli infortuni in generale e agli infortuni permanenti. Sappiamo bene che sono aumentati gli infortuni invalidanti, che sono un grosso peso non solo per i lavoratori e le loro famiglie, ma anche per tutta la comunità”.
Il segretario della Cisl Michele Bezzi ha parlato del tema della pace che, ha detto, “non è solo assenza di conflitto armato, ma anche coesione sociale e capacità di confronto, di evitare il conflitto verbale”. “Dovremmo riportare la centralità della persona in ogni nostra azione”, ha affermato Bezzi. “In Trentino abbiamo sempre provato ad avere un dialogo con le parti imprenditoriali che rappresentano un altro mondo, non contrapposto al nostro, e con la politica. Dobbiamo lavorare con un unico obiettivo: rendere la nostra terra attrattiva e un posto migliore per i nostri giovani”.
Ha parlato di Europa il segretario della Cgil Andrea Grosselli. “Una prima risposta l’Europa l’ha data, anche se in ritardo. Si tratta del Next Generation Eu”, ha detto. “A fronte di chi dice che serve più Italia e meno Europa, a chi strizza l’occhiolino ai Paesi sovranisti, la risposta è proprio questa: a noi serve un’Europa più coesa, integrata, più socialmente integrata, capace di parlare a lavoratrici e lavoratori, a pensionate e pensionati. E di farlo in primo luogo guardando i giovani, che hanno già come prospettiva l’Europa”.
“Proprio qui a Lavis il primo maggio del 1890 scioperarono gli operai della filanda Tambosi per chiedere la riduzione dell’orario di lavoro da 13 a 10 ore al giorno. Era stata una lotta che aveva coinvolto tutti i lavisani e aveva fatto sì che la popolazione supportasse l’esigenza delle donne di allora”, ha ricordato in apertura della manifestazione il sindaco di Lavis Andrea Brugnara.
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