Effetto Marcialonga

La “classica” di Fiemme e Fassa, con le sue ricadute sociali e anche economiche, rappresenta un modello ora “moltiplicatosi” in tante altre manifestazioni invernali “popolari”

Gli esperti di marketing l'hanno chiamato “effetto Marcialonga”. E' la somma più che positiva sul piano sociale e anche economica ricavata da tanti addendi di diversa natura che stanno all'origine della Gran fondo di Fiemme e Fassa: il contesto naturale, la condivisione di due territori uniti dallo stesso fiume, la presa sugli “sportivi della domenica”, il coinvolgimento del volontariato locale ma anche degli enti pubblici e degli operatori economici.

E' stata una tesi di laurea in Gestione del Turismo e dello Sport della fiemmese Alice Varesco a stimare due anni fa in 8 milioni di euro l'indotto della Marcialonga sull'economia delle due valli, con una spesa media ponderata in 170 euro al giorno per ogni partecipante dei circa 6 mila bisonti.

Un dato scientificamente significativo – all'indagine hanno risposto più di 3 mila marcialonghisti – che sottolinea come la gara sia spesso un'occasione d'oro per tanti turisti nordici di fermarsi qualche giorno in Trentino e per conoscere da vicino la nostra terra. Sportivi che non vi partecipano soltanto per “divertimento e piacere” (solo 17%), ma in gran parte ritenendosi fondisti esperti (75%), in cerca quindi di personale soddisfazione sportiva.

Di qui l'impegno prioritario della collaudata macchina organizzativa a garantire la qualità del tracciato (prima “condizione” per la riuscita dell'evento) anche con neve artificiale come quest'anno e l'anno scorso e ad offrire anche una documentazione tecnica della prestazione ottenuta.

Ma gli altri effetti collaterali della Marcialonga stanno nella capacità di offrire eventi innovativi e graditi, come la rievocativa versione “story”, la gara di beneficenza con i vip o la competizione baby. L'altra inestimabile ricchezza è costituita dal volontariato -supportato sul piano logistico dai Comuni e dagli sponsor convinti delle “ricadute” – che garantisce la copertura quantitativa dei servizi e anche quel “supplemento d'anima” che la Marcialonga più che una gara una festa di popolo, un incontro di persone legate dalla stessa passione per la fatica e per la montagna imbiancata. Un rilievo che va condiviso con la Ciaspoladada, la Millegrobbe e tante altre popolari kermesse bianche.

(a cura della redazione sportiva)

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