Lo spettacolo di danza di Simona Atzori ha rilanciato a Trento il valore della donazione di organi. E non solo
Amare è ciò di cui ognuno ha bisogno, è il modo in cui scegliamo la vita, noi lo abbiamo espresso con il corpo ballando sul palco e insieme a voi ed è stato emozionante danzare parlando di una scelta d’amore come la donazione di organi”. Si è conclusa con le parole di Simona Atzori la serata informativa promossa da AIDO del Trentino per sensibilizzare sull’importanza della donazione e del trapianto in collaborazione con la Provincia autonoma e il Comune di Trento e il patrocinio dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari, svoltasi lunedì 28 novembre all’Auditorium S. Chiara. Il teatro ha ospitato la nota ballerina e artista italiana e lo spettacolo “La stanza viola” da lei ideato, un inno alla vita in ogni sua sfumatura in una serata il cui filo conduttore è stato la generosità emersa da un racconto a più voci.
In Trentino 25 persone aspettano un trapianto di rene, 13 di fegato, 3 di polmone e uno è in attesa di un cuore “nuovo” e sul palco si sono alternate significative testimonianze a partire da quella di Lucia Pilati, medico rianimatore all’ospedale S. Chiara e coordinatrice provinciale trapianti dell’Azienda sanitaria di Trento, che ha invitato a riflettere sull’opportunità di dichiarare anticipatamente la propria volontà in merito alla donazione di organi: “È possibile indicarla al momento del rinnovo della carta d’identità, un gesto importante che mostra l’intenzione di continuare a guardare alla vita”.
Dopo il saluto iniziale del presidente Aido Mario Magnani – "il trapianto è un gesto riparativo che riconnette l'individuo alla comunità -, dell'assessore provinciale alla salute Luca Zeni e dell'assessore comunale allo sport Tiziano Uez , la parola è passata ad alcuni trapiantati: "Prima c'è l'improvvisa caduta nella malattia e un cammino di sofferenza, fatto di giorni senza futuro in cui l'unica speranza rimane il trapianto – hanno raccontato Stefano e Mario -, speranza che, guardando le liste di attesa, diventa quasi illusione, poi quando arriva la telefonata che stai aspettando, sai che la tua rinascita è legata alla generosità di un donatore sconosciuto". Al tema della donazione si collega quello della prevenzione, come ha spiegato Lorenza, trapiantata di rene dopo 16 anni di dialisi, che porta la sua testimonianza nelle scuole, sottolineando l'importanza di coltivare stili di vita sani, a partire dall'alimentazione.
Spazio poi all’espressione artistica della danza nella “stanza viola”, un luogo dove le emozioni hanno trovato forma nella leggerezza di Simona Atzori che insieme ai suoi ballerini ha danzato su musiche intime e raccolte e altre allegre e vivaci, in uno spettacolo dinamico e intenso capace di suscitare più volte gli applausi del pubblico che ha riempito il teatro.
"Non devi avere un colore solo": è l'invito di Atzori – non solo ballerina ma anche pittrice e scrittrice con "Cosa ti manca per essere felice?" e "Dopo di te", dedicato alla madre scomparsa, editi da Mondadori nel 2011 e nel 2014 – e infatti il colore viola lascia spazio nel corso dello spettacolo al rosso, al blu, al bianco: la vita è trasformazione e non si ferma mai, continua anche quando sembra cessare come ha raccontato mamma Graziella che ha autorizzato l'espianto degli organi del figlio Franco. "Era tutto finito, ma gli amici di Franco sapevano che lui avrebbe acconsentito, ne avevano parlato, così ho detto sì. Dopo tre mesi ho saputo che il suo fegato è a Padova e i reni a Verona e Treviso: mio figlio vive ancora!".
La serata, presentata da Renzo Fraccalossi, è stata anche l'occasione per valorizzare l'impegno dei volontari e presentare lo spot informativo ideato da un gruppo di studenti del laboratorio esperienziale Artimpresa dell'Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti grafiche, in collaborazione con Format, il Centro audiovisivi della Provincia. Oltre al trailer, gli alunni hanno realizzato un biglietto messo sullo schienale di ogni posto in cui, con un effetto ottico, il corpetto dell'abito di una ballerina si apre, mostrando cuore e parole su cui riflettere: "Dona anche tu la possibilità di riamare la vita".
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