Dopo una vita sul ghiaccio, è iniziata martedì 18 aprile la seconda, questa volta “dietro la scrivania”, di Michele Ciresa, nominato dal consiglio federale della FISG (Federazione Italiana Sport Ghiaccio) nuovo presidente del comitato trentino in seguito al posto lasciato vacante dal dimissionario presidente uscente Paolo Deville. Ex nazionale di hockey Ciresa, nato a Cavalese nel 1980, vive con la moglie Anna e i figli Filippo (13 anni) e Federico (9 anni) a Masi. Dopo aver giocato dal 1999 al 2011 in serie A difendendo i colori di Fassa, Asiago e Pontebba, nel 2011 apre un’attività e si avvicina quindi a casa giocando nel Pergine, Egna, Merano e Trento per poi concludere la carriera a Cavalese nel Valdifiemme, dove tutto è iniziato e dove per tre anni è stato anche vicepresidente. In questi anni Michele ha indossato anche la maglia della nazionale di hockey su ghiaccio oltre a quella di hockey in line.
Ora questa nuova avventura con al suo fianco un rinnovato consiglio, composto da Maurilio Meneghini, Luca Zampedri, Tiziano Odorizzi e Vasil Korkonxhelos, che si propone di lavorare per valorizzare ulteriormente un settore – che, a livello di medaglie, qualche soddisfazione allo sport azzurro l’ha già regalata.
Ciresa, qual è il suo ruolo ora?
“Sono ufficialmente il presidente del comitato trentino della FISG, che comprende tutto il settore giovanile degli sport su ghiaccio ovvero l’hockey, il pattinaggio artistico, il pattinaggio di figura, quello di velocità, lo short track e il curling. Ogni sport ha un suo rappresentante, un consigliere che mi farà da referente e mi aiuterà nel prendere le decisioni. Il mio compito è quindi quello di fungere da legante tra le società e la federazione, sia a livello di comitato sia a livello di FISG nazionale”.
Quanto può essere utile al suo mandato il fatto di aver vissuto per molti anni il mondo degli sport su ghiaccio dall’interno?
“Per quanto riguarda l’hockey su ghiaccio, avendo giocato per molti anni ed essendo ad oggi anche team leader delle nazionali giovanili, ho delle conoscenze sia umane che di carattere prettamente pratico, che mi saranno molto utili. Non dovrò tuttavia concentrarmi solamente sull’hockey, ma mi muoverò a 360 gradi su tutte le discipline. Avere un’esperienza da sportivo prima e da vicepresidente di una società – il Valdifiemme – poi mi sarà sicuramente d’aiuto, anche se ricoprire il ruolo di presidente del comitato trentino della FISG non sarà facile”.
Cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida?
“Parto da zero a livello di conoscenza del ruolo, ma quello che mi ha spinto ad accettare l’incarico è stato anche un colloquio avuto con il presidente dimissionario Paolo Deville che mi ha dato delle informazioni utili e mi è stato molto vicino”.
Durante il suo mandato triennale vivrà anche l’esperienza olimpica. Cosa si aspetta?
“Le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026 cadono proprio all’interno del mio mandato. Mi aspetto un’esperienza fantastica, anche perché il Trentino, soprattutto per quanto riguarda il pattinaggio di velocità e lo short track, è molto forte e in passato ha già conquistato medaglie olimpiche”.
Cosa pensa di ciò che è successo a Piné, ormai mancata sede a cinque cerchi?
“Su questo punto non ho ancora discusso con nessuno, è un tema delicato e per l’ex presidente era un punto fondamentale. Adesso che sono ufficialmente presidente cercherò sicuramente di analizzare meglio cosa è successo”.
Come sta il movimento Trentino del ghiaccio e dell’hockey in particolare?
”Il Trentino dal punto di vista del ghiaccio è una realtà importante sia a livello nazionale che mondiale, soprattutto per quanto riguarda il pattinaggio di velocità e lo short track. Il mio obiettivo personale, ma come penso sia anche dei miei consiglieri, sarà quello di creare dei corsi o delle opportunità per invogliare i bambini ed i giovani in generale ad andare sul ghiaccio a prescindere dallo sport che poi sceglieranno. A livello di tesserati, ad oggi purtroppo non so ancora su che numeri possiamo contare, ma soprattutto in questi ultimi anni, l’ex presidente ha fatto un ottimo lavoro”.
In una situazione che ha, per forza di cose, risentito delle limitazioni imposte dalla recente pandemia.
Alcune belle iniziative sono state sfortunatamente bloccate dal Covid ma l’anno scorso, ad esempio, è stato organizzato in Trentino il trofeo CONI U11, un torneo nazionale di tutti gli sport del ghiaccio, con base a Pinzolo ma con gare sparse su tutto il territorio ed è stato un grande successo. Tutto questo è da prendere come base di partenza per il futuro”.
Oltre a quelli già nominati, che altri obiettivi si pone per questo mandato?
”L’obiettivo principale rimane quello di instaurare un bel rapporto di collaborazione con tutte le società, oltre che arrivare ad avere il maggior numero di tesserati “piccoli” possibile. Inoltre, i miei consiglieri delle varie discipline avranno sicuramente i loro progetti che assieme valuteremo e cercheremo di realizzare”.
Un suo auspicio finale?
“Spero di essere in grado di occupare questo ruolo, parto con molta energia e voglia di fare! Mi auguro, più che di vedere un miglioramento dei risultati sportivi – nonostante anche quelli siano importanti -, un ancora maggiore coinvolgimento delle fasce giovanili. Ma la cosa più bella di tutte, essendo anche io come tutti i presidenti delle società sportive un volontario, resta quella di vedere la felicità negli occhi dei ragazzi”.
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