Autismo, la Fondazione: “La situazione in Trentino è drammatica”. L’appello alle istituzioni

Serve una struttura specializzata per il “dopo di noi” pensata per le persone affette da autismo. Questo chiede la Fondazione Trentina Autismo, che lancia un appello alle istituzioni “a pensare al futuro”.

“Non esistono – scrive infatti il presidente Giovanni Coletti – strutture specializzate se non cooperative e associazioni che fanno o cercano di fare l’impossibile. Brave anzi complimenti, ma una struttura specialistica che imposti correttamente la vita delle persone autistiche adulte in territorio Trentino non esiste. Vogliamo dunque sollecitare le istituzioni a pensare al futuro, molto ci aspetta ma la Fondazione vorrebbe farlo assieme alle istituzioni”.

Il presidente della Fondazione Trentina Autismo dice che “la situazione in Trentino è drammatica, con una altrettanto drammatica ricaduta sulle famiglie a scapito di mamme, papà, fratelli e sorelle e anche nonni”.

“Dove sarebbe necessaria una visione verso il futuro per programmare e discutere con le parti coinvolte nulla viene fatto – aggiunge Coletti – le proposte si limitano a tentativi che prevedono personale di cura non formato. Viene da chiedere ai responsabili territoriali “sapete cos’è l’autismo?”, purtroppo la risposta appare evidente dalle proposte scandalose che vengono fatte ai genitori. Vista la situazione ci sono famiglie che hanno progettato e stanno costruendo delle strutture per il “dopo di noi”, auspichiamo che tutto questo venga osservato dalle istituzioni che, magari, vorranno saperne di più. Noi siamo fiduciosi come sempre”.

Coletti si accoda alle dichiarazioni del presidente dell’Ordine dei Medici, Marco Ioppi, il quale ha detto che è necessario che “le risposte sanitarie e sociali partano da una regia dell’azienda sanitaria e dalla definizione strategica dell’assessorato“.

“Noi ne siamo convinti – aggiunge Coletti -, altrimenti, come sta già accadendo, si lascia un vuoto che viene occupato dalle prestazioni privatistiche, ledendo i diritti, la dignità e la qualità di vita delle persone”.

“Qualche passo avanti è stato fatto – ammette il presidente della Fondazione Trentina Autismo – ma ancora le istituzioni scaricano sulle famiglie una gestione che a volte crea grandissimi problemi all’interno della famiglia stessa, causando un terremoto di cui solo chi vive in questa situazione è consapevole. Ci sono alcuni passaggi cruciali che sono ancora da riorganizzare o addirittura da fare nel sistema sia diagnostico e riabilitativo che nella gestione scolastica, ma in primis è ancora un salto nel buio il sistema post scolastico. Per non parlare di quello che è comunemente chiamato il “Dopo di noi”, che in realtà sarebbe da predisporre nel “durante noi’“.

Fra poco ricorre anche la Giornata sulla consapevolezza dell’autismo (2 aprile). “A tutti chiedo, non solo in occasione della Giornata sulla Consapevolezza dell’Autismo del 2 aprile, un pensiero o un sorriso per queste ragazze e ragazzi”, conclude Giovanni Coletti. “Chi può e conosce famiglie con figli o figlie con autismo, dedicate qualche minuto, anche una telefonata per farli sentire meno soli; ai vostri bambini e bambine parlate di queste persone speciali, a volte sono difficili, ma c’è un motto da ricordare sempre: con il sorriso e determinazione avrai più successo con gli autistici. Dobbiamo lavorare ancora molto per un cambiamento culturale di accettazione e per questo vi ringrazio fortemente”.

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