Lucy è una nonna di novantacinque anni. Nella sua casa le foto ingiallite dal tempo, raccontano l’adolescenza di un ragazzo, che all’epoca si chiamava Luciano, che stava per vivere il periodo più terribile della sua vita. Lucy è la donna transessuale più anziana d’Italia. È una delle poche persone sopravvissute al campo di concentramento di Dachau ancora in vita. Lucy, tramite la sua vita, racconta la storia del ‘900 e gli eventi della sua vita turbolenta diventano la metafora di un’umanità che non si arrende e che fa tesoro del più grande dono della Storia, la memoria, come unico ed imprescindibile punto di partenza.
È proprio da questa testimonianza che inizia “Non è destino”, la rassegna che da dieci anni, attorno alla data del 25 novembre, segna l’impegno di Rovereto, e delle persone che vi abitano, contro la violenza sulle donne e che vede eventi ed incontri per riflettere su un tema ancora di stretta attualità.
“C’è un soffio di vita soltanto” è il titolo del film che racconta la vita di Lucy che sarà proiettato alle 10, il 9 novembre, per gli Istituti superiori di Rovereto e alle 20.30 per la cittadinanza al Teatro Zandonai.
Con questo momento di approfondimento, insieme ai registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, si apre dunque la serie di manifestazioni che aiutano a diffondere una cultura del rispetto della donna, contro ogni forma di violenza: “Non esiste un destino ineluttabile, nessuna donna deve accettare la violenza e non c’è alcuna giustificazione – spiega l’assessora Micol Cossali – Abbiamo il dovere di diffondere una cultura della non violenza, rispettosa del genere, capace di promuovere la parità e la valorizzazione del ruolo delle donne. Le manifestazioni attorno al 25 novembre, che includono mostre, opere teatrali, proiezioni, momenti di formativi e di approfondimento, sono un seme che ogni anno piantiamo, con l’auspicio che possa germogliare e contaminare la nostra società tutta, partendo dai più giovani”.
Martedì 15 novembre, alle ore 17.30, all’ Urban Center, Paolo Granetto, pedagogista e conduttore del percorso “Cambiamenti”, centro per uomini autori di violenza, dialogherà con il pubblico per rispondere a due domande: gli uomini con comportamenti violenti possono cambiare? Cosa succede nei gruppi di trattamento psicoeducativo per questi uomini?
Nello stesso luogo, da giovedì 17 novembre a venerdì 2 dicembre, si terrà la mostra “Perchè non io?”: attraverso una decina di profili di uomini impegnati in lavori a maggioranza femminile, grazie alla loro viva testimonianza, vengono decostruiti gli stereotipi di genere in ambito professionale.
Sabato 19 novembre, ore 20.45, alla Sala Filarmonica, sarà in scena “La Locandiera, Musicape e il giovin Signore”, opera comica di Giuliana Adamo, sulle musiche di Cosimo Collazzo. Il 21 novembre, sempre alla Filarmonica, il concerto “Tra Rovereto e il mondo, percorsi di creatività femminile”, mentre allo Smart Lab, in Viale Trento, si terrà lo spettacolo “Situazione drammatica – il copione”. Il 22 l’avvocata Annelise Filz e la Presidente della Commissione Pari Opportunità, Paola Maria Taufer, parleranno della violenza psicologica, caratterizzata da una serie di azioni che l’abusante utilizza per controllare e dominare la sua partner, instillando in lei paura, minandone l’autostima alla base, compromettendone la percezione stessa della propria identità.
Giovedì 24 novembre, alle 17.30, si terrà l’incontro “Aprite le porte chiuse!”, Parole di donne e uomini sulla prostituzione, con Cecilia Nubola, Francesca Rocchetti e Sara Zanatti, mentre il 25 novembre sarà inaugurata la panchina rossa a Sacco S.Giorgio e alla sera, al Teatro Zandonai, si celebrerà il contributo femminile alla Scienza attraverso la narrazione delle vite di quattro protagoniste non totalmente riconosciute della Fisica del ‘900, con lo spettacolo: “La Forza nascosta”. Sempre il 25, alle 20.45, per la Rassegna OFF-side, andrà in scena allo SmartLab “Cosa beveva Janis Joplin”. Il giorno successivo, sabato, nello spazio di Piazza Giacomelli viene allestita la mostra “Donne leggendarie” realizzata dalle ragazze del Centro educativo Intercity Ramblers che propone i ritratti di sei donne leggendarie, attraverso una descrizione ed una illustrazione a cura di Michela Nanut. Si propongono inoltre letture animate per bambini e bambine sui temi legati alle pare opportunità, a storie di donne e/o agli stereotipi di genere e un laboratorio creativo di spillette per ragazzi e ragazze.
Martedì 29 novembre, nella Sala Filarmonica, sarà rappresentata “Le Irrivirenti”, performance teatrale di e con Isabella Carloni: l’attrice-autrice lega, in un unico percorso, quattro figure femminili fuori dagli schemi – Artemisia Gentileschi, Joyce Lussu, Viola di mare e il mito rovesciato della maga Circe – rileggendo alcune tappe della sua drammaturgia attraverso lo sguardo del pensiero della differenza. mercoledì 30, il concerto: “Un secolo di compositrici pour Flute et piano”, in Sala Filarmonica.
Il 1 dicembre sono molti gli appuntamenti: alle 10.30, nella sala convegni di Palazzo Fedrigotti – C.so Bettini, 31, il convegno “Fuori dall’ombra: I volti della violenza di genere”, con l’obiettivo di illustrare i diversi volti della violenza di genere, esplorandone molteplici forme (violenza fisica e verbale, micro-aggressioni, discriminazione), molteplici soggettività coinvolte (donne, uomini, persone lgbt, giovani, genitori, sportiv*, comunità), molteplici fattori chiave (ruolo della mascolinità, dell’oggettivazione sessuale, del pregiudizio e degli stereotipi) e molteplici contesti in cui la violenza di genere può essere agita (online, mondo dello sport, famiglia e società).
Alle 14,00 l’inaugurazione della mostra “Fuori dall’ombra” presso Biblioteca comunale e alle 14.50 quella della panchina rossa installata presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive. Alle 17.30, all’Urban Center, l’incontro con alcuni uomini intervistati, protagonisti della mostra in corso.
A chiudere la manifestazione, il 2 dicembre, al teatro alla Cartiera: “Le anguane, sentinelle delle acque. Interventi di sensibilizzazione nei confronti dell’acqua, del femminile e delle emozioni nello splendore della natura Trentina”.
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