Un nuovo grave episodio di violenza si è verificato ieri all’interno del carcere di Trento, dopo il tentativo di protesta dei giorni scorsi sfociato nell’incendio appiccato da una detenuta tra le mura della propria cella, che aveva finito per coinvolgere pesantemente anche le quattro agenti intervenute. Questa volta sono ben sei gli agenti di Polizia Penitenziaria che sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale di Trento, spiega Massimiliano Rosa, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Intervenuti per tentare di calmare e riportare in cella un detenuto problematico, andato in escandescenza per futili motivi (sembra per un diverbio avuto poco prima con altro detenuto), sono stati dallo stesso, a più riprese, aggrediti con calci e pugni. Anche mentre veniva successivamente curato in infermeria, si è scagliato contro il Personale presente. Un agente è stato addirittura morso sul braccio. Le prognosi vanno dai 7gg ai 2gg”
All’origine dei disagi, le criticità e le emergenze del sistema penitenziario nazionale, sofferte anche dalla Casa Circondariale trentina: “In particolar modo la carenza organica dei diversi comparti, il sovraffollamento nonché le carenze strutturali di una struttura che non può essere sottoposta ad ulteriori criticità con l’avventata assegnazione di soggetti problematici”.
“Permane un preoccupante comune denominatore che lega tutti gli episodi che si susseguono da ormai troppo tempo dentro l’istituto circondariale. Si tratta della persistente mancanza di sicurezza con la quale si trovano ad operare quotidianamente le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”, interviene il Segretario Generale della FP CGIL Luigi Diaspro: “Infatti una volta a causa di mancanza di personale, un’altra a causa di inadeguate strutture atte ad accogliere detenuti con problemi psichiatrici, adesso per mancanza di adeguati dispositivi di sicurezza, fatto sta che gli agenti continuano a lavorare in un luogo con evidenti carenze in tema di salute e sicurezza trovandosi non di rado in situazioni di pericolo. Tutto questo è inammissibile. Per questo continueremo a denunciare con forza tutte le carenze e a promuovere tutte le azioni di mobilitazione necessarie a sollecitare l’amministrazione carceraria affinché intervenga in fretta a eliminare tutte le carenze strutturali e di personale che stanno alla base dei continui episodi di violenza che si registrano”.
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