SS47, i comuni bocciano l’ipotesi del raddoppio: verrà adeguata la strada esistente

I comuni hanno optato per l’adeguamento della strada esistente per la SS47

Bocciata l’ipotesi del raddoppio della SS47 della Valsugana. Dei quattro comuni interessati dall’opera, tre si sono espressi a favore dell’adeguamento della strada esistente: Castelnuovo, Ospedaletto e Scurelle.

Castel Ivano ha espresso invece una preferenza per il progetto di affiancamento alla ferrovia della Valsugana, che prevede la realizzazione di un corridoio infrastrutturale composto dall’attuale SS47, dalla ferrovia e dalla nuova statale, ma si è comunque detto disponibile ad adeguarsi alla linea della maggioranza.

Questo dibattito è stato portato in un incontro ospitato ieri sera, lunedì 8 agosto, a Grigno, che ha chiuso ufficialmente la fase di concertazione con il territorio. Oltre al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, al dirigente generale del Dipartimento infrastrutture Luciano Martorano e al commissario straordinario Stefano Torresani, erano presenti molti cittadini e amministratori locali.

“Le indicazioni delle amministrazioni comunali per la messa in sicurezza della statale hanno caratterizzato l’intero percorso – ha osservato Fugatti -, rendendo in questo modo i comuni autori del proprio futuro. La soluzione definitiva, con l’adeguamento e la sistemazione della viabilità, appare meno impattante rispetto a quella inizialmente prevista, ma si interverrà per migliorare la sicurezza e la scorrevolezza, così come la giunta si è impegnata a fare sin dall’inizio, stanziando le risorse necessarie. Ora l’esecutivo prenderà atto della decisione, procedendo con questo intervento”.

L’adeguamento della SS47, secondo l’analisi dei tecnici, richiederà un investimento di 32,8 milioni di euro. La strada statale si svilupperò per 7,7 chilometri e non si fermerà alla prima unità funzionale di 5,3 chilometri.

Entro la fine del 2023 dovrebbe essere avviata la procedura di affidamento dei lavori, e l’opera dovrebbe essere completata nel 2026.

L’opera è stata inserita tra i 5 interventi strategici per lo sviluppo del Trentino da parte della giunta provinciale. Piazza Dante ha già stanziato un finanziamento di 65 milioni di euro per garantire la sostenibilità della prima ipotesi in campo (la cosiddetta “2+2 corsie”), con o senza viadotto, approvata dalla giunta provinciale nel 2020 e poi rivista su richiesta dei comuni.

Adesso la soluzione dell’adeguamento della strada esistente dovrà essere accolta da Piazza Dante. Successivamente l’amministrazione procederà con i diversi gradi di progettazione, attraverso i quali l’intervento sarà reso funzionale alle esigenze del territorio.

I cittadini e gli amministratori hanno chiesto di garantire la salute e la sicurezza delle persone attraverso delle barriere anti-rumore e delle protezioni all’attraversamento degli ungulati.

Il commissario Torresani ha individuato degli obiettivi imprescindibili per l’opera: sicurezza della circolazione con l’adeguamento di banchine, dimensioni delle corsie e margini esterni; riduzione dei punti di conflitto con la regolamentazione degli accessi e l’inserimento di strade di servizio; velocità di progetto adeguata alla categoria stradale; composizione omogenea della sezione stradale; compatibilizzazione con gli interventi già effettuati; consumo di suolo agricolo notevolmente ridotto (da 28,7 ettari a 4,9 ettari), oltre a riduzione dei tempi e sobrietà degli investimenti, alla luce ad esempio della riduzione del numero di opere complesse.

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