Addio a fra Tiziano Donini, “libero battitore” e fondatore della comunità di accoglienza di Cles

Fra Tiziano Donini era conosciuto per aver fondato la comunità d’accoglienza di Cles

“Era un libero battitore con tante iniziative, soprattutto per i poveri e per le persone emarginate di ogni tipo”. Padre Pierluigi Svaldi, guardiano a Pergine Valsugana, ricorda così il francescano fra Tiziano Donini, morto questa mattina (martedì 29 marzo) a causa di un tumore con il quale conviveva da anni.

Fra Tiziano era nato nel 1947 a Molveno. “Per 18 o 19 anni ha fatto il cappellano dell’ospedale di Cles – ricorda padre Svaldi -; lassù accoglieva le persone che, da tutto il mondo, venivano per fare i raccoglitori di mele. Era un vero e proprio punto di riferimento per tutti i bisogni sociali”.

Fra Tiziano Donini è conosciuto soprattutto per aver fondato, nel 1984, la comunità di accoglienza del Convento di Sant’Antonio di Cles assieme a padre Cesare Francescotti e a padre Modesto Comina. “Aveva messo in campo anche tante iniziative per far partire un club di aiuto per gli alcolisti – ricorda padre Svaldi – assieme al professore sloveno Hudolin”.

Padre Svaldi ha passato 9 anni nel Convento di Sant’Antonio. Nove anni durante i quali ha lavorato a stretto contatto con fra Tiziano, che negli ultimi anni era stato trasferito al convento di Pergine. “Lì – racconta padre Svaldi – ha sempre seguito le persone in difficoltà, sempre in modo francescano: non era un esperto, ma era l’ultima ancora di salvezza per tutte le persone in difficoltà. Se non c’era nessun’altra soluzione le persone andavano da lui, perché portava sempre una parola di incoraggiamento ed era una persona aperta che sapeva intessere relazioni. Il suo motto era proprio ‘In alto i cuori'”.

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