L’uomo d’affari, figlio del nostro tempo

Rocco Papaleo è l’interprete protagonista di “Peachum. L’opera da tre soldi”, scritto e diretto da Fausto Paravidino

Ultima data in regione, mercoledì 23 febbraio al Teatro comunale di Pergine alle 20.45, per “Peachum. L’opera da tre soldi”, scritto e diretto da Fausto Paravidino e ispirato all’opera di Bertold Brecht. Nello spettacolo c’è molta musica, rock e punk, ad accompagnare il recitativo, che non diventa mai canzone.

Il protagonista della vicenda è Peachum, interpretato magistralmente da Rocco Papaleo che sa alternare con eccezionale bravura il registro comico con quello drammatico. Peachum è un uomo di affari, un ragioniere dipendente dal denaro, capace di programmare non solo l’incremento delle sue finanze, ma anche la vita e le dinamiche familiari.
Sua moglie, la frivola Costanza interpretata da Marianna Folli, è completamente assente dal contesto. Dimostra interesse solo per la moda e per le terme, dove si rilassa…
La freddezza di Peachum contrasta con la genuinità dei sentimenti di sua figlia Polly, Romina Colbasso, che si innamora del violento malvivente Mickey portato in scena dall’autore del testo Fausto Paravidino.

Per Peachum si tratta di un attacco ad una parte della sua proprietà. Per riprendersi la figlia è disposto a tutto, anche a pagare per far togliere di mezzo il delinquente.

Lo spettacolo tocca temi importanti, come le dinamiche nelle relazioni umane, il difficile rapporto padre-figlia, il valore dell’amicizia.

Peachum non dà spazio ai sentimenti. Mickey, un delinquente a capo di una banda di naziskin, riesce a provare invece per Polly un autentico sentimento. Dà inoltre un forte valore all’amicizia, essendo convinto che nella vita i soldi non possano comprare tutto. Molto interessante il rapporto tra Peachum e la figlia che si presentano come personaggi opposti: dedito esclusivamente agli affari il primo, spinta ad agire solo dal sentimento la seconda. Rocco Papaleo ha descritto il suo personaggio come “un uomo schematico, figlio del nostro tempo in questo mondo dove l’economia annichilisce ogni altra cosa, ogni altra pulsione. Peachum è l’emblema del potere del commercio. Finché le cose vanno bene lui è felice della sua condizione. Quando però le contraddizioni scoppiano deve fare i conti con la realtà e con se stesso”.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Teatro Stabile di Torino conclude con la data di Pergine Valsugana la sua intensa tourneè regionale.
A Bolzano, dove lo abbiamo visto, ha inchiodato gli spettatori alla poltrona in un silenzio attento, tanto che l’intera sala sembrava trattenere il fiato mentre sul palcoscenico, in un botta e risposta preciso e netto, si susseguivano battute rapide ed efficaci intervallate da pause intense.

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