“Al museo mi diverto anch’io!”, un progetto per aprire i musei alle persone con autismo

L’obiettivo è quello di offrire alle persone con autismo la possibilità di godere appieno della visita al patrimonio museale del territorio, apprezzandone la bellezza e le possibilità di arricchimento individuale, e per raggiungerlo si sono uniti quattro musei, un gruppo di cooperative, associazioni e fondazioni, oltre alle amministrazioni comunali di Trento, Rovereto e San Michele. Ne è nata l’iniziativa “Al museo mi diverto anch’io!”, promossa dall’Università di Trento con il suo progetto TRAIN – Trentino Autism Initiative e dalla Cooperativa sociale “Il Ponte” di Rovereto e finanziato dalla Fondazione Caritro nell’ambito del Bando Cultura e Sport per il sociale 2021.

Primo passo del progetto è stato il coinvolgimento delle realtà che si occupano di autismo sul territorio: Cooperativa socio sanitaria Albero blu, AGSAT-Associazione genitori soggetti autistici del Trentino, Fondazione trentina per l’autismo, Locanda dal Barba, Cooperativa sociale TimeAut. Per studiare insieme le modalità migliori per strutturare il coinvolgimento delle persone con autismo sono stati poi inclusi ASD Tersicore Spazio Danza e i quattro musei provinciali: Mart, MUSE – Museo delle Scienze, Castello del Buonconsiglio e Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele.

Ai primi incontri, che si sono svolti a dicembre a Rovereto, Trento e San Michele, seguirà nei primi mesi del 2022 la somministrazione di un questionario nelle province di Trento e di Bolzano rivolto alle famiglie di persone con autismo, che servirà agli organizzatori a disegnare percorsi più adatti e rispettosi delle loro esigenze e desideri. Un secondo passo sarà il coinvolgimento del personale museale, che verrà formato ad hoc sul tema dell’autismo dagli esperti e dalle esperte delle cooperative e associazioni, in collaborazione con TRAIN, avviando una riflessione sull’adattabilità degli spazi e sulla progettazione di percorsi inclusivi.

“Come ci ricordano la Strategia europea 2021-30 e la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, l’accesso alla cultura è una priorità per consentire una reale inclusione e per sostenere un’esistenza appagante e stimolante”, commenta Filippo Simeoni, responsabile della cooperativa Il Ponte. “Quando l’Università ci ha proposto di partecipare al progetto, ci è sembrata un’occasione preziosa per mettere a frutto e condividere l’esperienza maturata negli ultimi anni dalla nostra cooperativa insieme al MART, tra cui la realizzazione della guida ad alcune opere del museo con la “Comunicazione aumentativa alternativa” – un approccio nuovo per includere chi finora è stato escluso dalla fruizione di un’esperienza – , allargandola ad altri enti del terzo settore, forti ciascuno della propria esperienza”. “Musei ed enti culturali del territorio sono da anni impegnati nella realizzazione di percorsi inclusivi finalizzati ad una migliore fruizione alla cultura da parte di visitatori con problemi di accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva”, aggiunge Yuri Bozzi, docente CIMeC-UniTrento e coordinatore del progetto TRAIN. “Poche sono però ad oggi le esperienze che riguardano l’accessibilità per persone con autismo, principalmente a causa della complessità che si ha nel gestire questa tipologia di visitatori. Trovare una via utile e piacevole di fruizione dell’arte e della cultura anche per queste persone è un obiettivo che possiamo raggiungere attraverso la collaborazione e il confronto fra mondo della ricerca e soggetti del territorio attivi in ambito sociale e culturale”.

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