Noemi e la sua “casa sicura” per animali in difficoltà

Noemi Cimonetti, nell’ultimo anno, ha dato vita alla fattoria didattica “Arca di Noemi”

La storia inizia con una bambina cresciuta in mezzo ai cavalli e alla natura. “Fin da piccola desideravo che gli animali avessero una casa sicura in cui stare bene”, racconta Noemi Cimonetti, imprenditrice agricola di 22 anni, iscritta a Psicologia, che a Valle San Felice, dove vive, è riuscita a trasformare il suo sogno in realtà.

Nell’ultimo anno, infatti, Cimonetti ha dato vita all’Arca di Noemi, una fattoria didattica, attiva nel recupero di animali in difficoltà provenienti da situazioni difficili e maltrattamenti. Ma ha dato vita anche ad un posto dove offrire attività per adulti e bambini, con un occhio di riguardo per le persone con disabilità.

“Sto studiando per diventare referente di progetto, e fare pet-therapy con gli animali. Sono già coadiutrice del cavallo per attività di ippoterapia, e ho visto gli effetti che ha sulla gente. I cavalli quando si trovano davanti una persona con disabilità, la percepiscono e cambiano il loro atteggiamento. Diventano più delicati e attenti”, spiega Cimonetti, che racconta l’episodio di un bambino con difficoltà a sillabare. “Quando questo bambino – continua – è salito in sella al cavallo, il suo umore è radicalmente cambiato e ha iniziato a sillabare correttamente”.

L’Arca di Noemi oggi conta oltre una quarantina di animali, tutti recuperati da situazioni negative. Alcuni di loro sono stati regalati da persone che non volevano o non potevano più tenerli, come un pony affetto da laminite, che gli ha colpito le zampe posteriori, provocandogli grossi dolori. Tutti i mammiferi che vivono all’interno della fattoria sono stati anche rieducati alla vita in branco.

Una delle particolarità della realtà di Noemi è che gli animali al suo interno (cavalli, oche, capre, pecore, asini, conigli, galline, rettili e molti altri) vivono tutti assieme. C’è il gallo che si crede un’oca e l’asino che pensa di essere un cavallo.
“Si tratta di una pratica che richiede tantissimo sforzo ed energia in più, proprio perché gli animali vengono abituati a stare assieme ed inseriti gradualmente”, spiega l’imprenditrice. “Vivono tutti in branco, non ci sono differenze di specie qui. Quando inserisco un nuovo animale, dapprima lo tengo in un recinto separato, in modo che gli altri lo possano annusare, infine lo libero. Sanno gestirsi molto bene, anche in caso di antipatie”.

Un modo di concepire e immaginare una fattoria didattica, diverso dal solito, che alla ragazza è valso anche il primo posto del premio Strike 2024: un concorso che riconosce un contributo economico, dedicato ai giovani che cambiano le cose e promosso dall’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la Fondazione Franco Demarchi e altri partner del territorio.

“Tra poco – continua Cimonetti – inizieremo con la parte legata alle colonie estive, c’è grande richiesta sul nostro territorio. Le persone, sia adulti che bambini, sono molto interessate a conoscere il mondo animale”. Ma non solo: all’interno della fattoria di Noemi c’è anche tutta una parte legata alle tradizioni contadine della Val di Gresta grazie ad un piccolo museo che l’imprenditrice ha realizzato e reso accessibile al pubblico, dove conserva gli oggetti tipici una volta.

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