Nel 2023 le denunce per violenza sulle donne in Trentino sono state 477, con un aumento del 3% rispetto al 2022, mentre i procedimenti di ammonimento sono scesi a 139, segnando un calo del 27,6%. Complessivamente, il totale di denunce e ammonimenti è stato di 616, in leggera flessione (-6%) rispetto all’anno precedente. La flessione nei procedimenti di ammonimento è attribuita al maggiore ricorso al Codice Rosso, che attiva il procedimento penale in modo prioritario, evitando sovrapposizioni con l’iter amministrativo.
Nel 72,8% delle denunce e nel 93,5% degli ammonimenti, il presunto autore è un uomo proveniente dalla rete relazionale o lavorativa più vicina alla vittima, a conferma della natura domestica e affettiva della maggior parte dei casi. I dati sono stati presentati dalla Provincia di Trento in occasione della conferenza stampa organizzata per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.
Nel 2023, 91 donne sono state accolte nei servizi residenziali del territorio, tra cui case rifugio, comunità madre-bambino e soluzioni di abitare accompagnato. A queste si aggiungono 13 donne ospitate tramite il Progetto Emergenza in strutture alberghiere e 9 trasferite in strutture fuori provincia. Tra le donne accolte, il 59,4% rientra nella fascia d’età 25-44 anni, con un basso livello di istruzione (31,9% ha solo la licenza media inferiore) e una percentuale significativa di non occupate (37,4%). Le principali forme di violenza denunciate da queste donne sono quella psicologica (87,9%), fisica (84,6%) ed economica (48,4%).
Nel 2023, 445 donne si sono rivolte ai servizi non residenziali, segnando un aumento del 23,6% rispetto all’anno precedente. Queste donne sono mediamente più mature rispetto alle utenti dei servizi residenziali: il 52,8% ha tra i 35 e i 54 anni, e l’80,2% possiede almeno un diploma. Inoltre, il 65,8% di loro risulta occupata, indicando una maggiore stabilità economica. Anche in questo caso, la violenza psicologica è predominante (76.9%), mentre rispetto ai servizi residenziali, meno frequenti sono le donne che dichiarano di aver subito violenza fisica (48,1%) ed economica (15,7%).
Nel 2023, il Pronto Soccorso ha registrato 478 accessi legati alla violenza contro le donne, di questi 196 accessi sono riconducibili a episodi di violenza domestica, mentre 282 sono gli accessi per violenza non domestica. Gli accessi quindi sono in aumento dopo il calo del 2020 legato al Covid e maggiormente legati alla violenza non domestica (59%) rispetto che domestica (41%) (l’unica eccezione nella proporzione era stato l’anno del Covid). I consultori hanno fornito supporto psicologico e sociale a 95 donne vittime di violenza, con un aumento del 9,2% rispetto al 2022, lavorando a stretto contatto con i servizi antiviolenza per favorire percorsi di fuoriuscita dal ciclo della violenza.
Nel 2023, 46 uomini hanno intrapreso un percorso volontario o su indicazione giudiziaria presso i Centri per uomini autori di violenza (Cuav), in aumento di più del 50% rispetto all’anno precedente.
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