Arrivano dall’Italia, ma anche dall’Austria, dal Brasile, dal Cile, dalla Germania, dal Libano, dal Marocco, dalla Moldavia, dal Pakistan e dalla Romania gli oltre 550 neodottori e neodottoresse che questa mattina hanno affollato piazza Fiera a Trento per la cerimonia pubblica di laurea. Il più giovane è Gabriele, 21 anni da compiere; la più grande è Chiara, 57 anni fatti ad agosto. Tra i dipartimenti UniTrento, il più rappresentato è Economia e Management, con 154 titoli triennali conseguiti nell’ultimo semestre; seguono Sociologia e Ricerca sociale, a quota 109, e, a pari merito, Ingegneria e Scienza dell’Informazione e Psicologia e Scienze cognitive, ciascuno con 69 laureati e laureate.
“La laurea – ha ricordato il rettore Flavio Deflorian – segna la conclusione di un percorso intenso e impegnativo, fatto di lezioni, studio, esami, sacrifici e successi. Avete incontrato ostacoli, grandi e piccoli, e li avete superati. Avete commesso errori, ma avete saputo trasformarli in occasioni di apprendimento”.
A portare la propria testimonianza sul palco di piazza Fiera è stato Albert Antwi-Boasiako, laureato in Filosofia all’Università di Trento nel 2008 e ora direttore generale della Cyber Security Authority del Ghana. Durante il suo intervento, Antwi-Boasiako, ha annunciato l’istituzione di un premio di laurea annuale per studentesse e studenti, da parte della sua azienda, come segno di gratitudine verso l’Università di Trento, istituzione che lo ha accolto e formato. “Desideravo un ambiente intellettuale che mi mettesse alla prova con nuove prospettive, culture e idee diverse. Molte persone, in tutto il mondo, nutrono lo stesso desiderio. Sono felice di vedere la spinta all’internazionalizzazione dell’Ateneo. Questo apre sicuramente le porte a talenti provenienti da diverse parti del mondo e rende Trento un importante centro di apprendimento e sviluppo intellettuale”.
E a proposito della scelta di studiare filosofia: “La passione per la filosofia è stata una naturale evoluzione dell’amore per la conoscenza. Attraverso questa disciplina, ho imparato a esaminare criticamente non solo il mondo, ma anche me stesso”.
E a proposito della scelta di studiare filosofia: “La passione per la filosofia è stata una naturale evoluzione dell’amore per la conoscenza. Attraverso questa disciplina, ho imparato a esaminare criticamente non solo il mondo, ma anche me stesso”.
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