L’inizio di stagione difficile non ha precluso una buona affluenza nei 35 rifugi della Sat. Soprattutto quelli ad alta quota. I pernottamenti da gennaio a settembre sono stati 64.934 (contro i 31.558 del 2020). Gli aspetti che preoccupano maggiormente i rifugi sono quelli dell’approvvigionamento idrico e della riqualificazione.
I dati sull’estate 2024 sono stati presentati dalla Sat. A seguire è stata inaugurata la mostra dedicata alla storia e all’attualità dell’approvvigionamento idrico nei rifugi della Sat, realizzata dalla Biblioteca della Montagna – Sat con il sostegno della Fondazione Dolomiti Unesco ed ideata da Riccardo Decarli e da Claudio Ambrosi. La mostra è visitabile fino al 6 gennaio 2025 presso il pianterreno della Casa della Sat in via Manci 57 a Trento, con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18 e il venerdì dalle 9 alle 13.
“Abbiamo avuto un piccolo calo di frequentazione su tutti i rifugi a causa della pioggia nella fase iniziale della stagione, quindi a giugno e luglio, mentre poi con agosto e settembre i pernottamenti registrati sono aumentati soprattutto nei rifugi in alta quota”, ha spiegato il presidente della Sat Cristian Ferrari. “Complessivamente possiamo dire che la frequentazione delle nostre case alte non solo ha recuperato nei numeri rispetto alla stagione pre Covid, ma sono aumentati i soci tesserati Cai e Sat. In lieve flessione i non soci, un dato che però va letto tenendo conto dell’aumento dei tesserati che frequentano le strutture”.
Sul fronte delle criticità in primo piano resta la frequentazione della montagna. “Soprattutto a inizio anno – prosegue Ferrari – abbiamo posto attenzione agli accessi ai rifugi più alti con sentieri innevati e ghiacciati. Resta un tema la prudenza in montagna, la conoscenza di capacità e limiti, l’utilizzo di abbigliamento e attrezzature adatte”.
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