Sono state 80 le famiglie che hanno partecipato al gioco a tappe organizzato a Lavis in occasione della Festa diocesana delle famiglie. “A ogni tappa si rifletteva su un pezzettino del Padre Nostro. Abbiamo pensato a quest’attività in preparazione del Giubileo“, raccontano le organizzatrici del Servizio famiglia della diocesi.
I lavoretti realizzati dai più piccoli nei laboratori sono andati a riempire le lettere in legno che compongono la parola “Speranza”, che sta al cuore dell’anno giubilare 2025. “La nostra idea era quella di far riscoprire la preghiera alle famiglie. Infatti è attraverso la preghiera e il cammino insieme che possono a loro volta scoprire la speranza”, affermano le organizzatrici della giornata.
La Festa diocesana delle famiglie, per la quale sono state coinvolte anche le catechiste di Lavis e le Donne Rurali di Pressano, ha visto la partecipazione di 310 persone da tutta la Diocesi di Trento, con un’ampia presenza dalla Zona pastorale di Mezzolombardo (che comprende anche Lavis), da cui è partita la visita dell’arcivescovo Lauro Tisi, che ha celebrato la Messa.
Nella sua omelia monsignor Tisi ha lasciato tre suggestioni. La prima riguarda l’espressione “essere in famiglia”. “Un’espressione – ha detto – che indica che si può essere rilassati e naturali, che non c’è bisogno di essere sofisticati. Dio ci ha pensati così, come fratelli e sorelle, amici gli uni degli altri, naturali e senza sofisticazioni, come uomini e come donne che stanno bene insieme e la cui prima preoccupazione è prendersi cura del volto degli altri. Andiamo a casa con questo pensiero: ‘Siamo in famiglia. Dio ci vuole così: naturali, spontanei’“.
Il secondo pensiero, ha detto don Lauro, “lo prendo dai bambini dell’asilo”, che quando un compagno non presta loro i colori gli dicono ‘sei brutto’. Loro capiscono che quando teniamo le cose per noi siamo brutti, perché quando non amiamo siamo brutti. Amando diventiamo belli. Quello è il vero liftino, la crema dell’eterna giovinezza”.
Infine, ha spiegato monsignor Tisi riprendendo le letture, “le fatiche possono diventare una risorsa. Tutte le fatiche e i limiti che ho sentito sono state un’occasione per farmi aiutare dagli altri. Non spaventatevi quindi se ogni tanto ci facciamo un po’ male: quella è l’occasione per dire agli altri che da soli non ce la facciamo, che abbiamo bisogno di loro”.
Soddisfatte le mamme e i papà che hanno partecipato alla giornata. “La riflessione sulla speranza parte proprio dal tema della giornata, il Padre Nostro. Nel Padre Nostro c’è speranza”, dice una mamma di Lavis. “I ragazzi si sono divertiti con i tornei di calcio balilla, noi genitori abbiamo avuto l’occasione per fare quattro chiacchiere. Sono dei passi verso la direzione del Giubileo: ogni passo è un qualcosa in più che si porta via”, aggiungono Martina e Valentina da Lavis. “I bambini sono stati coinvolti nella creazione di piccoli oggetti e nella preparazione di alcune preghiere in giro per il paese. Una bella giornata”, commenta Mauro di Lavis.
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