La festa delle Acli a Pian del Gacc: pace, ambiente e giustizia sociale al centro dell’agenda

Pace, ambiente e giustizia sociale. Sono le priorità del movimento aclista tracciate dal presidente Luca Oliver in occasione della tradizionale manifestazione estiva, che quest’anno si è tenuta a Pian del Gacc, sopra Fornace, alla presenza di giovani provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato alla tre giorni di riflessione dal titolo “Change is now”.

“La pace – ha affermato Oliver – non è solo un’aspirazione, ma una necessità urgente. Di recente, 51 premi Nobel hanno lanciato un appello ai leader politici e religiosi, e attraverso loro a tutta l’umanità, per chiedere il cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri e l’avvio di colloqui di pace di fronte ai conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina”.

Altri temi cari alle Acli sono inoltre quelli riguardanti la tutela dell’ambiente e l’avvio di serie politiche orientate alla sostenibilità. “Tra il 2019 e il 2021 – ha ribadito Oliver – abbiamo perso 71 ettari di territorio pregiato, mentre le case non abitate hanno raggiunto la cifra astronomica di 153.000 e il 47% degli appartamenti non viene abitato per tutto l’anno o è chiuso. Questo fenomeno non solo danneggia l’ambiente, ma mette in pericolo anche la nostra agricoltura”.

Da qui la critica alla recente decisione del Consiglio provinciale di approvare un’ulteriore espansione in aree rurali per alberghi a 5 stelle, mentre – sostengono le Acli Trentine – sarebbe preferibile utilizzare le strutture alberghiere abbandonate e i centri storici dismessi.

In merito alla difficile situazione economica e sociale, Oliver ha quindi riportato alcuni dati riferiti alla recente indagine sui redditi dei contribuenti trentini curata dalle Acli. “Tra il 2019 e il 2022 – ha spiegato il Presidente – il valore del reddito per il 78% delle famiglie è diminuito, con una perdita complessiva di 124 milioni di euro. Questo ha portato a un aumento significativo delle spese sanitarie, soprattutto per le famiglie meno abbienti. Il reddito da lavoro non è più sufficiente a proteggere le persone dal disagio economico. L’Istat ci dice che la povertà assoluta tra gli occupati è aumentata dal 4,9% nel 2014 al 7,6% nel 2023, colpendo in particolare i giovani e i lavoratori”.

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