La Fondazione Edmund Mach ha conseguito un importante risultato nella ricerca genetica. Dopo vite, melo, fragola, lampone, pero, noce, Drosophila suzukii, Plasmopara viticola, abete bianco e limone, i laboratori di San Michele all’Adige hanno sequenziato un altro genoma, quello del castagno europeo (Castanea sativa), fino ad oggi non disponibile.
Il castagno presenta un importante valore economico, sia per la produzione di frutti sia per il legno. Il suo genoma potrà essere un’importante risorsa per studiare in maniera più approfondita la storia evolutiva e i processi di domesticazione di questa specie, per chiarire le basi genetiche della resistenza/suscettibilità a patogeni e stress ambientali, e per svolgere attività di selezione e miglioramento delle varietà di castagno, sia presso la Fondazione Mach, in collaborazione con le realtà castanicole trentine, che presso altre realtà di ricerca nazionali ed internazionali.
Lo studio, condotto e scritto dalla responsabile Luisa Palmieri con Luca Bianco, Paolo Fontana, Mirko Moser, Mickael Malnoy, Cristiano Vernesi, Stefano Piazza e Diego Micheletti, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “BMC Genomic Data”.
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