Venerdì 28 giugno a Rovereto è stato ricordato l’ottantesimo anniversario dell’assassinio dell’avvocato socialista Angelo Bettini. Erano presenti le due nipoti e diversi pronipoti dell’avvocato roveretano.
“Ricordare e onorare oggi la figura dell’avvocato Angelo Bettini è difendere sempre e ovunque, soprattutto innanzi ai giovani, la Libertà, l’Uguaglianza, la Fratellanza e la Pace”, ha precisato la sindaca di Rovereto Giulia Robol. “Traguardi da perseguire ogni giorno, in quanto diritti non garantiti per sempre. La cronaca di questi giorni e di questi mesi ce lo ricorda con crudezza”.
Mario Cossali, Presidente dell’Anpi del Trentino, ha sottolineato come la mattina di quel lontano 28 giugno 1944 si sia vissuta una vera e propria tragedia, con una strage di 11 uomini di Arco, Riva del Garda, Nago e Rovereto che da tempo si erano opposti al regime nazifascista e erano vicini alle azioni dei partigiani e del Comitato di Liberazione Nazionale. Cossali ha sottolineato “la mitezza e nel contempo la determinazione proprie dell’avvocato Angelo Bettini, uomo e professionista sempre pronto alla difesa dei più deboli e di quei diritti universali che lo hanno reso un eroe e un esempio tuttora per tutte e tutti noi”.
La mattinata si è conclusa con la deposizione, da parte della sindaca Giulia Robol, di una corona d’alloro accanto alla lapide che ricorda l’avvocato Angelo Bettini ad inizio di Corso Bettini, proprio accanto al portone d’ingresso che porta allo storico studio dell’avvocato roveretano assassinato 80 anni fa dai nazifascisti.
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