Elezioni europee: i programmi delle liste in campo su energia e ambiente

Ambiente e natura: il lago di Santa Giustina

Non piace a Forza Italia, che alle elezioni europee si presenta in accordo con la SVP, il Green Deal proposto dalla Commissione europea nella scorsa legislatura. “Occorre rivedere il pacchetto di iniziative che rischia di danneggiare settori chiave della nostra economia e avvantaggiare avversari strategici come la Cina”, scrive nel suo programma il partito di Tajani, mentre la lista Stati Uniti d’Europa “sente la mancanza di un vero governo europeo, che tenendo conto delle differenze morfologiche, ambientali, territoriali dei Paesi che compongono la UE, sappia contemperare politiche ambientali e politiche industriali”. Contraria alle “politiche del NO” anche Alternativa Popolare: “Non è negando lo sviluppo che si protegge meglio la natura”.

Opposta la posizione di Pace Terra Dignità: “La transizione ecologica deve rappresentare un cambiamento radicale nel modo di produrre, di consumare e di vivere. Gli interventi devono essere ispirati all’economia circolare che punta a non produrre scarti”; e del Movimento 5 Stelle che difende le politiche energetiche e climatiche “su cui nella passata legislatura europea è avvenuta una straordinaria accelerazione verso gli obiettivi di impiego di energie rinnovabile ed efficienza energetica”, e propone di “affrontare il cambiamento climatico con un mix di misure di mitigazione e adattamento”.

Nessun accenno alle politiche ambientali nel programma di Libertà, che però punta genericamente sulla “tutela della natura in tutte le sue forme”. Alleanza Verdi e Sinistra, invece, propone di “difendere e rafforzare il Green Deal: è essenziale per raggiungere la neutralità climatica e costruire un’Europa alimentata al 100% da energie rinnovabili entro il 2040”. “Vogliamo “un Green Deal dal cuore rosso”, perché giustizia sociale e giustizia climatica sono inscindibili”, scrive nel suo programma il Partito Democratico, che punta sulla “decarbonizzazione del sistema energetico attraverso efficienza, elettrificazione dei consumi, potenziamento delle reti e fonti rinnovabili”.

Contrario al patto proposto nella scorsa legislatura dalla Commissione europea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 è anche Fratelli d’Italia: “Il Green Deal ha preso di mira il settore agricolo, negando il suo ruolo fondamentale nella conservazione e protezione del territorio”, afferma il partito di Giorgia Meloni, che propone di “difendere la natura, ma senza eco-follie”. Per Azione, invece, “va riformato tutto l’impianto del “Green Deal. Molti obiettivi in esso contenuti non sono materialmente raggiungibili e alcune delle normative approvate risultano insostenibili finanziariamente”. Infine la Lega, che chiede di mettere da parte il Green Deal “falsa promessa della sinistra”, per “affrontare le politiche climatiche con maggior pragmatismo per evitare di de-industrializzare la UE senza apportare alcun beneficio all’ambiente”.

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