Epifania, il vescovo: “Chiudersi all’altro è rinunciare a vivere”

Monsignor Lauro Tisi

“Chiudersi all’altro non è solo una questione etica. Chiudersi all’altro vuol dire rinunciare a vivere“. L’arcivescovo Lauro Tisi ha usato queste parole nel corso della Messa per l’Epifania, che si è svolta sabato 6 gennaio nel Duomo di Trento.

L’esempio dei Magi, ha aggiunto l’Arcivescovo, suggerisce alla comunità cristiana di aprirsi all’altro. “La ricerca di Dio da parte dei Magi – ha detto monsignor Tisi – ha i tratti di un viaggio in carovana. Camminano insieme, attenti alle stelle, e attenti l’uno all’altro”.

“Il cammino dei Magi è pieno di errori. Perdono la stella, trovano la grande città anziché il piccolo villaggio. Chiedono del bambino a un assassino di bambini. Cercano una reggia e trovano un’umile casa”. Ma i Magi, ha aggiunto monsignor Tisi, non si scoraggiano: “Hanno il pregio infinito di continuare a cercare e di ricominciare sempre da capo”, ha spiegato l’Arcivescovo di Trento.

E quindi, secondo monsignor Tisi, “il dono più prezioso che offrono non è l’oro, ma il loro viaggio, la loro ricerca, quei lunghi mesi in cui hanno camminato insieme. Sono uomini guidati dal desiderio, sono uomini assetati. E così diventano davvero un paradigma importante per la nostra vita credente”.

Il cammino dei Magi diventa importante per la Chiesa, ha detto monsignor Tisi, perché a volte questa “è a corto di sogni e di desideri, cerca in solitaria, e di fronte ai fallimenti getta la spugna anziché provare a ripartire”.

Come Erode nega l’altro, l’attualità, piena di guerre, è segno di un’umanità che si chiude all’alterità. “Le tenebre di quest’ora della storia, guerre e quant’altro – ha affermato monsignor Tisi – non sono altro che il frutto perverso di uomini e donne, comunità e popoli che hanno scelto di chiudersi, alzare muri e barriere. Che hanno dichiarato povertà e debolezza camminare con gli altri. E allora Dio si è fatto bambino per mettere nel cuore dell’uomo la luce gentile del cercare l’altro, del non fare mai a meno dell’altro, del sentire che se chiudo le porte all’altro mi do alla morte, rinuncio a vivere e mi porto a casa l’angoscia”.

Domenica 7 gennaio, festa del Battesimo del Signore, l’arcivescovo Lauro ha presieduto la Messa con il conferimento del ministero di Lettore al giovane seminarista diocesano Sebastiano Spagnolli di Riva del Garda e al religioso bertoniano Valdonei Alves Da Silva, brasiliano nato a Vàrzea da Palma. Sempre nella stessa liturgia vi è stato anche il rito di ammissione al diaconato permanente di Guido Marcon, 60 anni, di Lavis.

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