Il seminterrato del seminario maggiore, a Trento, si sta riempiendo di scatoloni con pasta, riso, farina e zucchero. Tutti beni di prima necessità che, verso febbraio, saranno portati in Perù grazie a un’iniziativa portata avanti ormai da anni dagli Oratoriani per le Ande (Opla), una rete di oratori che collaborano con l’Operazione Mato Grosso.

Sono circa 70 i ragazzi e le ragazze che, in questi giorni, raccolgono i viveri nelle case del centro città e della collina e nei supermercati di Trento, Rovereto e Valsugana. Alcuni di loro vengono da Selva di Levico, l’oratorio da cui è partita l’iniziativa. Altri invece sono arrivati dal Piemonte e dalla Lombardia.

“La prima raccolta è iniziata negli anni Novanta. Dopo un’interruzione dovuta al Covid, abbiamo ripreso l’anno scorso, con grandissimo successo”, spiega Antonella Leonesi, animatrice dell’oratorio di Selva. Il “campeggio solidale” di quest’anno, ospitato proprio in seminario maggiore, è iniziato la sera di mercoledì 27 dicembre, e terminerà la mattina di domenica 31 dicembre.

Oltre all’impegno con la raccolta viveri, ci sono anche alcuni momenti per conoscersi e confrontarsi. “Ieri sera – racconta Antonella – un ragazzo che ha fatto una missione di sei mesi in Perù ha raccontato la sua esperienza. E poi pranziamo e ceniamo tutti assieme. Per i ragazzi è un’occasione per conoscersi. È come un campeggio, dove però si lavora anche per gli altri“.

Tra le persone arrivate da fuori provincia c’è Amelia Noé da Casale Monferrato, dove c’è un altro oratorio amico delle Ande. Lei è animatrice, ed è arrivata con un gruppo di dieci persone. “Portiamo avanti raccolte come questa anche a Casale Monferrato – ci spiega – però è la prima volta che partecipiamo a un’iniziativa di questo tipo così distante da casa, portando con noi i ragazzi di prima superiore. Quello che speriamo è che loro possano crescere in oratorio. E che possano anche diventare a loro volta animatori”.