Un contributo fino a 10.000 euro per le donne che sono state vittime di violenza, per facilitarne così percorsi di autonomia e di riscatto personale. Questo l’obiettivo del progetto “Microcredito di libertà“, promosso dalla Caritas nazionale e dal Dipartimento delle Pari opportunità: un progetto che arriva anche in Trentino, dove è coordinato dalla Caritas diocesana, con l’apporto della Provincia di Trento, del Centro antiviolenza e della Casa rifugio per le donne in situazioni di violenza.
Attraverso la rete territoriale e grazie alla collaborazione di Abi e Federazione Italiane delle Banche di credito cooperativo, si punta ad erogare un sostegno economico fino ad un massimo di 10.000 euro nei confronti di donne che provano a riprendere in mano la propria vita dopo essere sfuggite a uomini violenti.
La Caritas diocesana raccoglie le segnalazioni dal Centro antiviolenza e dalla Casa rifugio e attiva il finanziamento. “Riparti da te, noi ci saremo” è lo slogan che accompagna il progetto. I fondi sono messi a disposizione indipendentemente dalla presenza di figli e sono destinati all’acquisto di beni e servizi primari (spese mediche, canoni di locazione, rate di mutui, riqualificazione energetica delle abitazioni, accesso a servizi pubblici essenziali e all’istruzione scolastica).
Gli operatori Caritas seguono le persone da sostenere nella fase istruttoria della richiesta del microcredito sociale, affiancandole poi fino a quando saranno in grado di rimborsare gradualmente i fondi ottenuti. “Finanziamo così start-up di vite nuove”, commenta il direttore della Caritas nazionale, don Marco Pagniello.
Il Microcredito di libertà è compatibile con eventuali altri sussidi economici. La domanda potrà essere presentata fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre novembre 2024.
A CHI RIVOLGERSI
Chiunque fosse interessato può rivolgersi a Fondazione Caritas Diocesana chiamando il numero telefonico 0461/261166 o scrivendo a creditosolidale@diocesitn.it.
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