Quest’anno la sentita festa “ViviRavina” non si farà. La Pro Loco, infaticabile motore organizzativo di qualità e di coinvolgimento delle altre associazioni di Ravina ha gettato la spugna. L’evento rappresenta un importante momento di ritrovo, di socializzazione e di identificazione per tutta la comunità e la rinuncia riempie di tristezza soprattutto l’associazione che da anni, con giusto orgoglio, ne è promotrice.
“È con grande dispiacere che vi comunichiamo questa decisione molto sofferta e presa a malincuore”, scrive la Pro Loco sul proprio pieghevole mensile “L’Eco del Rio Gola” giunto alle famiglie i primi giorni di maggio. Nonostante la scorsa edizione sia stata premiata da un’ottima partecipazione (quasi da record!) con la soddisfazione di tutti, il bilancio finale ha tuttavia registrato un forte passivo. Sono troppe le spese per coprire l’evento fa notare la Pro Loco: affitto tendone, certificazione e collaudi, assicurazioni, noleggi vari, gruppi musicali, service, Siae, utenze ed altro ancora.
Si fa presente inoltre che: “Questa rinuncia è decisamente figlia di una situazione contingente legata al recente rinnovo del contratto per la gestione della Sala Demattè con il Comune di Trento. Rispetto agli accordi stipulati negli anni precedenti, il nuovo contratto non prevede una compartecipazione alle spese anticipata per sostenere i costi di gestione, ma si basa interamente sul presupposto che la Pro Loco di Ravina debba attingere a fonti di finanziamento proprie con un rimborso parziale a posteriori a distanza di dodici mesi”.
Tale situazione ha di fatto eroso considerevolmente e in tempi molto rapidi il capitale accumulato con parsimonia dalla Pro Loco negli anni, tanto che ora si trova nella situazione di non potersi più esporre a situazioni di passività (come ad esempio ViviRavina) per evitare il rischio di non riuscire a coprire i costi digestione della “Demattè” prima del rimborso del Comune, le cui modalità e tempistiche sono tuttora incerte.
In tale contesto si ricorda che l’anno prossimo Trento sarà la capitale europea del volontariato e la nota si chiude con l’auspicio: “Speriamo che le cose cambino e che le Istituzioni siano più vicine alle esigenze delle realtà locali, comprese quelle più modeste e meno appariscenti come la nostra Pro Loco”.
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