Il trekking c’era già ma cominciava ad accusare il peso degli anni, rischiando di finire nel dimenticatoio. Se oggi il Sentiero Italia ha ritrovato la popolarità smarrita, è anche grazie ai ragazzi di Va’Sentiero che l’hanno percorso in lungo e in largo, creando reti e relazioni, e poi lo hanno raccontato con parole e immagini. È cominciata così, sul lunghissimo cammino ideato nel 1983 e recentemente interessato da importanti lavori di ripristino realizzati dal CAI, l’avventura dell’associazione fondata qualche anno fa da Yuri Basilicò, Sara Furlanetto e Giacomo Riccobono che hanno scelto di lasciare i rispettivi lavori e indossare gli scarponi.
Da Trieste fino Messina, lungo tutto lo Stivale, per oltre 7 mila chilometri tra le Terre Alte, ad affiancarli c’era un vero e proprio team che li ha supportati nell’enorme attività documentativa. Va’ Sentiero, oggi, ha una pagina Instagram da 34 mila followers e sarà protagonista di due incontri del Trento Film Festival: la presentazione dell’omonimo libro nato “in cammino per le Terre Alte d’Italia” (domenica 30 aprile alle 16 a MontagnaLibri) e un dibattito sulla narrazione della montagna in dialogo con il fotografo Michele Lapini e il regista Michele Trentini (sempre il 30 aprile alle 19 in piazza Cesare Battisti).
“Dopo due anni di lavoro, dal 1° maggio 2019 al 25 settembre 2021 abbiamo percorso il Sentiero Italia documentandolo in maniera professionale; ne è nata una guida tecnica e culturale che condividiamo gratuitamente sul nostro sito vasentiero.org”. E proprio sul condividere si basava la spedizione (otto persone, ognuno con un suo ambito da curare), una condivisione virtuale, sui social con aggiornamenti quotidiani su quello che accadeva, ma anche “analogica”, fisica, invitando specialmente i giovani a raggiungerli, camminando al loro fianco, anche solo per una tappa o per un fine settimana di vacanza.
Un appello raccolto in maniera assolutamente positiva, anche dalle stesse comunità che abitano le aree montane, che ne conoscono le bellezze ma anche le fragilità, nella consapevolezza però della loro centralità a livello ambientale. “Dalla montagna deriva tutta una serie di equilibri che, se alterati, si riflettono prima di tutto sulla montagna stessa ma anche sulla pianura, dalla qualità dell’aria alla disponibilità di acqua, elementi fondamentali per tutto il nostro pianeta. Se la montagna soffre l’intera catena soffre, appare scontato ma mi rendo conto che questo non è sempre così chiaro”, fa notare Yuri che da oltre un anno, assieme alla compagna Sara, fondatrice e fotografa di Va’ Sentiero, ha scelto di vivere in val di Susa. “Il fatto che l’ambiente montano stia cambiando così velocemente deve preoccupare ed è giusto parlarne, riflettere, ma poi devono seguire azioni concrete altrimenti si rischia che il pubblico venga anestetizzato da un dibattito fine a se stesso”.
Terre Alte non significa solo libertà, silenzio e spazi illimitati, la montagna è anche molto altro: c’è la bellezza, la varietà ambientale è vero ma anche l’isolamento, il degrado, l’abbandono. “Durante il nostro cammino abbiamo visto i pullman e le file interminabili di persone che ‘riscoprivano’ la montagna dopo il lockdown, abbiamo visto le montagne lunapark e continuiamo a vederle, pensiamo anche solo a Cortina e alle Olimpiadi del 2026”, prosegue Basilicò. “Ma abbiamo visto anche tante zone depresse, sugli Appennini come sulle Alpi, che vivono due mesi all’anno quando ‘sotto’ fa troppo caldo: qui, il passaggio di un turismo lento, potrebbe creare un minimo di indotto tale da giustificare una presenza costante di piccole comunità che vivono il territorio, lo sorvegliano, gli danno voce e si fanno sentire quando ci sono problemi di natura gestionale, sociale, politica, economica, facendo da avamposto”.
L’ “avventura” – una delle nove parole scelte all’interno del loro Manifesto – di Va’ Sentiero continua e gli scarponi di Yuri e del suo team calpesteranno nella prossima estate i sentieri della nostra provincia, per un interessante progetto in collaborazione con Trentino Marketing. Per saperne di più, bisognerà attendere l’annuncio ufficiale, per ora nessuno spoiler, anticipazione, dai canali social attraverso i quali l’associazione si fa conoscere e racconta la propria attività. Dimostrando che la lentezza del cammino con l’immediatezza della rete possono convivere: “Personalmente mi piace sottolineare come alla base del progetto ci sia stata l’esperienza fisica, la condivisione, e poi da questa sia nato tutto”, conclude Yuri Basilicò. “Anche se piccoli veniamo ormai considerati però degli influencer e grazie ai social riusciamo a raggiungere facilmente le persone, raccontare loro quello che facciamo, coinvolgerle”.
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