In questi giorni sta girando una petizione online contro lo spostamento temporaneo del Punto d’Incontro alle ex Bellesini, nel quartiere di Cristo Re, per il tempo in cui si svolgeranno i lavori di ristrutturazione finanziati con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
È arrivata la replica sia da parte del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, sia da parte del Punto d’Incontro stesso. “Nell’appello – scrive Ianeselli – innanzitutto si insinua il dubbio che il trasloco potrebbe essere definitivo, cosa non vera visto che la ristrutturazione dell’edificio di via Travai serve proprio a migliorare i servizi per i senza dimora. Poi si fa un’equazione pericolosa tra povertà e microcriminalità e infine si paventa il diffondersi del degrado a Cristo Re”.
Il sindaco di Trento afferma che incontrerà i promotori della petizione nei prossimi giorni. Intanto, però, chiarisce alcuni punti. “Oggi a Trento i servizi per senza dimora sono diffusi in tutti i quartieri: in Bolghera (Casa Orlando), in via Santa Croce (Casa Giuseppe), in zona Spalliera (mensa dei Cappuccini), alla Laste (villa Sant’Ignazio), a Trento nord (dormitorio di via Lavisotto), a Ravina (Casa Paola), a Cristo Re (perché le stesse Bellesini attualmente ospitano un dormitorio per senza dimora gestito dal centro Astalli)… Questo elenco (incompleto) dimostra che a Trento non ci sono quartieri ghetto, che le strutture di accoglienza sono diffuse e non portano degrado, che non è la povertà ad essere criminogena: lo è piuttosto l’assenza e di risposte a chi si trova in difficoltà, lo sono la clandestinità e la segregazione. Non è buonismo questo, ma pragmatismo”, scrive sui canali social il sindaco di Trento. Che ricorda anche come “Cristo Re è il quartiere di don Guido Avi, 105 anni spesi dalla parte degli ultimi, a prodigarsi in qualche opera di carità. Lui non agitava paure, ma cercava soluzioni e aiutava chiunque bussasse alla sua porta. Credo che anche oggi dovremmo seguire il suo esempio”.
“Contiene una verità e forse anche la soluzione a molte possibili criticità”, secondo il Punto d’Incontro di Trento, “il volantino diffuso in opposizione al trasferimento temporaneo”.
“Nel volantino si legge infatti che lo spostamento di sede a Cristo Re, esporrebbe il quartiere all’interazione degli ospiti del Punto d’Incontro con la microdelinquenza già presente nel rione”, scrive il Punto d’Incontro. “Generalmente accade proprio così: le persone, se vengono lasciate sole, senza risposte, senza umanità, senza accoglienza, senza ascolto, senza un pasto e senza un posto, senza lavoro, senza documenti, senza affetti, se non trovano quindi intorno a loro quartieri e città accoglienti, rischiano di essere consegnate alla clandestinità, all’illegalità, all’emarginazione. E possono rappresentare un problema. Possiamo insieme lavorare perché ciò non avvenga, ovvero per il risultato opposto. Possiamo insieme evitare che siano lasciate ai margini e ‘tirarle dentro’ la nostra comunità, ascoltando e accogliendo. Potremmo scoprire che le persone che frequentano il Punto d’Incontro non sono un pericolo in quanto tali, ma che anzi portano una ricchezza per noi spesso smarrita: la speranza e l’ottimismo”.
“Nel preparare ogni giorno un pasto caldo – prosegue il Punto d’Incontro – incontriamo innanzitutto persone, con una strada faticosa da vivere, che cercano uno spiraglio di futuro. Trovare questo spiraglio sicuramente dipende dai nostri ospiti, qualcosa forse dipende da noi e dalla efficacia del nostro lavoro, ma certamente non basta: abbiamo tutti bisogno di uno spazio in cui sentirci almeno un po’ a casa. Ci auguriamo che questo possa realizzarsi in ogni quartiere, in ogni città. Facciamo quindi un invito all’incontro, rivolto a chiunque voglia conoscerci, condividere le proprie attese, speranze e paure e incontrare le persone che frequentano i nostri spazi; vi aspettiamo volentieri, convinti che dalla conoscenza e dagli incontri si possono sciogliere paure e pregiudizi. Anche per noi che siamo al Punto d’incontro ogni giorno è stato ed è così: un cammino quotidiano, che possiamo fare solo insieme”.
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