Sono 13 le ragazze e i ragazzi tra i 17 e i 19 anni che a Villa Rizzi, a Sardagna, trovano un posto in cui apprendere i prerequisiti che permetteranno loro di trovare un lavoro. A Villa Rizzi – gestita dalla Comunità Murialdo – si coltivano piante officinali e ortaggi, che poi vengono trasformati, confezionati e venduti. Ma soprattutto si dà un’opportunità di crescita, professionale e umana, a giovani che per diversi motivi hanno bisogno di un ambiente protetto in cui riscoprire le proprie capacità.
Da Villa Rizzi è iniziata la visita del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, alla circoscrizione di Sardagna. “Ho voluto venire a trovarvi per conoscervi meglio”, ha detto il sindaco alla coordinatrice educativa Laura Orempuller, al coordinatore della parte produttiva Corrado Ferrari e a padre Marco Demattè. “Perché sento parlare da tempo del vostro lavoro – ha detto -, leggo le carte quando approviamo i finanziamenti, ma vedere da vicino cosa fate è tutt’altra cosa. La vostra è davvero un’impresa straordinaria”.
Orempuller, Ferrari e padre Marco hanno raccontato al primo cittadino e alla presidente Degasperi le tappe di una storia pluridecennale: nata nel ‘79 in via Endrici per accogliere ragazzi senza famiglia, la Comunità Murialdo si è trasferita a villa Rizzi nel 1988. Negli anni successivi è nato il centro diurno per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi, nel 2016 sono stati costruiti i nuovi laboratori e gli essiccatoi da cui escono prodotti biologici con marchio sociale che dal 2015 vengono esportati anche a Taiwan e Singapore. “Dall’oriente ci richiedono soprattutto i cosmetici – ha spiegato Ferrari – Ci dicono che i nostri prodotti sono efficaci per i problemi dermatologici legati all’inquinamento urbano”.
Fino al 2008, ha raccontato Laura Orempuller, si coltivavano more e lamponi: “Si trattava però di un’attività monca perché i ragazzi non vedevano la fine del processo produttivo. La coltivazione di erbe officinali ci dà invece la possibilità di seguire tutta la filiera, dal trapianto alla vendita”.
Il negozio di Villa Rizzi da primavera all’autunno scende anche in città, in un banchetto in via Esterle, dove vengono venduti i prodotti freschi dell’orto insieme ai trasformati.
Accanto all’edificio nuovo dei laboratori, c’è la vecchia villa che oggi ospita una comunità familiare residenziale per bambini da pochi mesi fino a 18 anni. Padre Marco ha spiegato che oggi i bambini accolti sono sei, tre di origine straniera (tre fratelli di tre, sei e nove anni, dichiarati adottabili) e altrettanti trentini: “Arrivano qui perché hanno problemi familiari alle spalle, noi quando è possibile lavoriamo per il rientro nella famiglia d’origine. Altrimenti la prospettiva è quella dell’affido o dell’adozione. La comunità è strutturata come una famiglia, c’è continuità educativa, cerchiamo di creare un ambiente il più possibile accogliente”.
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