Riva posa le pietre d’inciampo per le sue vittime del nazismo

Omaggeranno i rivaniMartiri del 28 giugno 1944”, ovvero i componenti della Resistenza trentina che furono prelevati dalle proprie case dai tedeschi e giustiziati sommariamente, e quelli deportati nel Lager tedeschi, le pietre d’inciampo che lunedì 16 gennaio saranno posate per le strade di Riva del Garda.

Alla cerimonia prenderanno parte la sindaca Cristina Santi e parte della Giunta municipale, con i referenti della Sezione Alto Garda e Ledro dell’ANPI e del MAG, il Museo Alto Garda, che assieme al Laboratorio di Storia di Rovereto hanno coordinato il progetto, e sarà presente anche Gunter Demnig, l’artista tedesco che ha ideato le pietre d’inciampo, allo scopo di contrastare il negazionismo e il revisionismo storico legati agli eccidi dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Si tratta di piccole formelle in calcestruzzo sopra le quali viene posta una targa in ottone recante una serie di informazioni sulle vittime delle persecuzioni, in genere nome, cognome, date di nascita, arresto, deportazione e morte, che vengono poste nei pressi dell’abitazione o del luogo di lavoro della vittima. Così sarà anche per quelle rivane, sei delle quali sono dedicate ai “Martiri del 28 giugno 1944”, Enrico Meroni, Eugenio Impera, Antonio Gambretto, Augusto Betta, Gastone Franchetti e Remo Ballardini, che al momento dell’arresto abitavano o lavoravano a Riva del Garda, rientrando quindi nella casistica per la posa delle pietre. Le altre sono dedicate ai deportati nel Lager tedeschi, come Vincenzo Cicala, deportato a Mauthausen nel 1944 per poi essere assegnato al sottocampo di Melk, dove morì il 29 gennaio 1945, e ai membri della Resistenza, come Antonio Bosco, disertore della Flack (antiaerea nazista) e giustiziato nel carcere di Bolzano il 29 agosto del 1944.

La cerimonia prenderà avvio alle ore 15 in viale Roma n. 20, dove sarà posata la pietra dedicata a Remo Ballardini, per poi proseguire in viale Carducci (Eugenio Impera), viale Pernici (Antonio Gambaretto), viale Martiri del 28 Giugno (Enrico Meroni e Augusto Betta), viale Pernici (Gastone Franchetti) e via del Marocco (Vincenzo Cicala e Antonio Bosco).

“L’identità e i valori della nostra città si fondano anche sui tragici fatti della Seconda guerra mondiale che hanno lasciato una ferita e un trauma ancora oggi vivi nella collettività – ha detto la sindaca Santi -. Questa iniziativa è un doveroso atto di memoria rivolto alle persone che subirono le discriminazioni e la violenza insensata del nazismo, ai loro familiari e a tutti noi”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina